Roma 14 gen – Il Covid e la fuga dal laboratorio di Wuhan, una tesi a lungo smentita, da un anno circa al centro delle ricerche e – spesso – di molte conferme. Come questa pubblicata da Adnkronos.
Il Covid fugge dal laboratorio? Gli scienziati parlano di occultare il fatto
Lo scambio di email tra scienziati risale all’inizio della pandemia, e rimette al centro l’ipotesi della fuga del laboratorio di Wuhan, in Cina. Una tesi probabilmente messa a tacere per il “bene della scienza”. I due uomini protagonisti di questo possibile occultamento sono Anthony Fauci e Francis Collins, del National Institutes of Health, che avrebbero ricevuto le mail da alcuni ricercatori birannici, identificati anche in Jeremy Farrar, direttore del Wellcome Trust, tra i primi a dichiarare plausibile, probabile spiegazione, quella che il Covid si fosse evoluto dalla Sars in un laboratorio con bassi livelli di sicurezza.
L’evoluzione avrebbe poi “creato accidentalmente un virus pronto per la rapida trasmissione tra gli esseri umani”. La risposta fu sostanzialmente che fosse meglio non parlarne: “L’ulteriore dibattito creerebbe un danno non necessario alla scienza in generale e in modo particolare in Cina”. In particolare Collins, ex direttore dei National Institutes of Health, riteneva che approfondire l’ipotesi avrebbe rovinato “l’armonia internazionale”.
Per Viscount Ridley, intervistato dal Telegraph “queste email mostrano una mancanza di apertura e trasparenza tra scienziati occidentali, che sembravano interessati, per ragioni politiche, di mettere a tacere ipotesi che ritenevano molto plausibili”. Nelle mail girate ad altri colleghi, poi, Farrar riferisce come anche altri ricercatori fossero sicuri che il virus non poteva essersi evoluto naturalmente: uno di questi è Mike Farzan, di Scripps Research.
Le considerazioni di Farrar
Il Covid scappa dal laboratorio e gli scienziati sono preoccupati di un suo aspetto in particolare: il cosiddetto “sito di fenditura di furin”, ovvero una porzione della proteina spike che consente di entrare nelle cellule e di essere molto contagiosa per gli umani. Proprio Farrar in una mail che sintetizza il suo pensiero era “preoccupato dal sito di furin e non riesce a spiegarselo come un evento (avvenuto) fuori da un laboratorio, anche se in natura ci sono delle possibilità, ma altamente improbabili”. E proseguiva così: “Credo che questa diventi una questione di come si fa a mettere tutte queste cose insieme, se si crede in questa serie di coincidenze, cosa sappiamo del laboratorio di Wuhan, quanto potrebbe essere naturale (il virus), fuga accidentale o evento naturale? Io propendo per un 70 a 30 o un 60 a 40“.
Altri nomi citati nelle mail. Bob Garry dell’Università del Texas sosteneva di “non riuscire a immaginare come questa cosa possa avvenire in natura”. Eddie Holmes (Sydney) riteneva il laboratorio probabile al 60%. Unitamente a Farrar e Fauci, dunque, sussistono diversi dialoghi tra cli scienziati che confermano il Covid come un virus in qualche maniera “fuggito” da un laboratorio. E il complesso dei documenti dimostra che gli esperti hanno teso a non comunicare l’ipotesi, quanto meno pubblicamente.
Inoltre il virologo olandese Ron Fouchier rispondendo a Farrar asseriva: “L’ulteriore dibattito su queste accuse distrarrebbe in maniera inutile i principali ricercatori dai loro doveri e provocherebbe un danno non necessario alla scienza in generale e in particolare in Cina. Condivido la tua idea che sia necessario un rapido scambio confidenziale tra esperti o le voci di una cospirazione saranno rapidamente dominanti, creando potenzialmente un grande danno alla scienza e all’armonia internazionale”.
Stelio Fergola
1 commento
Possono insabbiare quanto vogliono ma la manna piovutaci dalla scienza in mano ai maoisti resterà indimenticabile. Davvero surclassante… !!