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Da Bonino un finto scoop. Immigrati solo in Italia, era tutto già scritto (e pubblico)?

by Davide Di Stefano
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Roma, 7 lug – E’ stata la classica bomba a mano lanciata in un asilo nido. Così, come nulla fosse, in un anonimo incontro della Confartigianato lombarda di tre giorni fa, in una tranquilla intervista al Giornale di Brescia in cui si parlava del più e del meno, Emma Bonino aveva rivelato urbi et orbi che le navi che soccorrono i migranti, ong in testa, li portano tutti qui perché “l’abbiamo chiesto noi che gli sbarchi avvenissero tutti in Italia”. Una “notizia bomba”, visto che da mesi infuriano le polemiche sulle navi delle Ong che vanno a recuperare gli immigrati a poche miglia dalla Libia per portarli nei nostri porti, a cominciare dai video denuncia ai quali sono seguite le dichiarazioni dei vertici di Frontex in audizione a Camera e Senato, passando per le inchieste del Pm di Catania Zuccaro e annesso dibattito politico.

In questi giorni assistiamo all’atto finale della polemica su “migranti”, Ong, sbarchi etc, con il governo italiano che dopo gli arrivi record di una decina di giorni fa, aveva provato a fare la voce grossa in sede europea, minacciando di chiudere i porti del belpaese alle Ong, se gli altri partner europei non avessero permesso gli sbarchi anche nei loro porti. La risposta delle altre nazioni europee, giunta oggi al vertice di Tallinn, è stata una serie di pernacchie e di schiaffoni, dove tutti, con il democratico Macron in testa, hanno confermato che di mettere a disposizione i porti non se ne parla, concedendo all’Italia poco o nulla: giusto qualche decina di milioni di euro di finanziamento e un giro di vite sui regolamenti delle imbarcazioni delle Ong. Ma come si è arrivati a questa situazione? Come si è infilata l’Italia in questo imbuto? Davvero Emma Bonino dopo 3 anni se ne esce con uno “scoop” di cui nessuno sapeva nulla? Riepiloghiamo le tappe che hanno condotto l’Italia fino alla magra figura del vertice di Tallinn.

Tutto comincia con il naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, quando sull’onda dell’empatia e delle dichiarazioni di Papa Francesco, dopo nemmeno due settimane il governo Letta e il ministro dell’Interno Alfano danno il via all’operazione Mare Nostrum, terminata il 31 ottobre 2014 a causa dei costi troppo elevati (9 milioni euro al mese). E’ così che l’Italia preme per sostituire l’operazione Mare Nostrum tutta sulle nostre spalle con Triton, gestita invece in ambito europeo da Frontex. Il primo novembre del 2014 entra dunque in vigore Triton, ma a queste condizioni come spiega Emma Bonino in un’intervista di ieri: “E l’Italia ha deciso, per paura che gli altri Paesi non collaborassero, di accettare il coordinamento degli sbarchi, di scrivere nero su bianco che tutti gli sbarchi sarebbero avvenuti in Italia coordinati da Roma. Quando l’operazione Triton è stato sostituita da Sophia è stato ribadito lo stesso errore, violando sia il regolamento di Dublino che la legge del mare. Oggi disfare questo accordo non è molto facile”.

L’operazione Sophia infatti, conosciuta anche come Eunavfor Med, ricade a livello operativo tutta sulle spalle di Roma. Per saperlo basta aprire la pagina Wikipedia dedicata, non c’è nulla di “segreto”. Diverso il discorso per quelli che potrebbero essere stati gli accordi sottobanco relativi a Triton, con l’Italia che avrebbe accettato di accollarsi tutta la gestione degli sbarchi non solo per dire addio a Mare Nostrum, ma anche in cambio di flessibilità. L’indiscrezione arriva dall’ex ministro della Difesa del governo Letta, il senatore di Forza Italia Mario Mauro, che in un’intervista al Giornale afferma: “Renzi e Alfano hanno sottoscritto un accordo che ci garantisse maggiore flessibilità sui conti pubblici in cambio di una accoglienza unilaterale dei migranti“. E ancora: “Sia Frontex Plus, sia Triton – spiega Mauro – sono accordi caratterizzati dall’impegno di una parte dei paesi europei a offrire assetti per il salvataggio in mare senza farsi carico dei migranti. Quella svolta è arrivata con i trattati siglati dal governo Renzi. Fino alla firma di Triton un migrante recuperato da una nave inglese risultava di fatto in territorio inglese. Con il governo Renzi si è accettato che tutti quelli recuperati dalle missioni di europee arrivassero sul suolo italiano”.

“I migranti – continua l’ex ministro – non vengono mai portati né a Malta, né a Tunisi. Eppure molti recuperi avvengono più vicino a Malta che all’Italia, mentre la Tunisia non è affatto un paese insicuro per i richiedenti asilo. Se tutte le Ong, tutte le navi mercantili e tutte le navi militari stranieri sbarcano migranti solo in Italia evidentemente esistono precisi ordini. E questi ordini sono figli della sottoscrizione da parte del governo Renzi delle regole d’ingaggio previste da Frontex Plus e Triton”. Poveri stronzi noi e gran parte degli italiani, per mesi a chiederci perché le Ong portassero gli immigrati solo da noi violando il Diritto del Mare, quando la risposta era così semplice: c’era un accordo preciso siglato dal nostro governo a riguardo. Renzi e i suoi ministri hanno mentito agli italiani. Ma la domanda ora sorge spontanea: bisognava attendere le dichiarazioni di Emma Bonino alla Confartigianato di Brescia per sapere tutto questo? Perché gente come il senatore di Forza Italia Mario Mauro non ha parlato prima? La Bonino e Mauro ne erano a conoscenza, parliamo di un accordo sottoscritto in sede europea, è possibile che le opposizioni, centrodestra e Movimento 5 stelle su tutti, non ne sapessero nulla?

Alla notizia delle “dichiarazioni choc” della Bonino, Matteo Salvini è caduto dal pero: “PAZZESCO, FAI GIRARE! La candida confessione di Emma Bonino, già ministro degli esteri nel governo PD: “Che gli sbarchi avvenissero TUTTI IN ITALIA l’abbiamo chiesto NOI!”. CAPITO??? VERGOGNATEVI! Non vedo l’ora di mandarli a casa, STANNO ROVINANDO l’Italia! #BASTAPD #STOPINVASIONE”. Al segretario leghista chiediamo: ma da europarlamentare, con il senatore leghista Giacomo Stucchi a capo del Copasir, l’organo parlamentare di controllo sui servizi segreti, possibile che non sapesse nulla? A Beppe Grillo, con Vito Crimi e altri due deputati M5S nel Copasir, con una pattuglia nutrita di europarlamentari, con una interrogazione proprio sul tema delle Ong che sbarcavano i migranti in Italia presentata il 27 aprile scorso a Bruxelles, possibile che non fosse a conoscenza delle conseguenze di Triton e attacchi solo ora Renzi reo di aver realizzato un “accordo suicida”? 

Il capogruppo di Forza Italia Brunetta, che questa mattina dichiara: “Le parole della Bonino smascherano la pochezza e l’approssimazione del governo Renzi. Hanno svenduto il nostro Paese all’Europa, hanno mentito agli italiani, hanno preso in giro il Parlamento. L’opinione pubblica deve conoscere i dettagli di questo oscuro e inqualificabile tradimento”. Oscuro e inqualificabile tradimento? Brunetta vuole farci credere che non ne sapeva nulla? Che non aveva mai fatto una chiacchiera con il suo collega di partito Mario Mauro, che addirittura spiega come l’accordo sia stato siglato in nome di una maggiore flessibilità con Bruxelles? Il comportamento di Renzi e Alfano è stato inqualificabile, ma l’idea che con le dichiarazioni della Bonino tutti abbiano finto di non sapere giocando al ruolo degli indignati dell’ultima ora è forte. La sensazione è che sia tutta una enorme presa per i fondelli degli italiani, a cui anche le opposizioni più “dure” sulla carta, come Movimento 5 Stelle e Lega Nord, non si siano sottratte. Anzi.

Davide Di Stefano

 

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