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Da Rio a New York e Londra, ecco il triste Capodanno Covid a porte chiuse

by La Redazione
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Capodanno Covid 2022

Roma, 31 dic – Sarà un Capodanno Covid, e questo lo si sapeva. Con tutte le limitazioni e tristezze del caso, come riepiloga l’Ansa.

Capodanno Covid, no a feste in piazza, se va bene a numero chiuso

Non si ballerà sulla spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro. Niente di niente nemmeno in Trafalgar Square, a Londra. New York e Parigi seguiranno il triste esempio: seguiamo ovunque i contagi di asintomatici per chiuderci in una gabbia di tristezza e malinconia, anche per il 2022. Saltano le feste di fine anno, in ogni parte del blocco: 13 ore prima che in Italia, la tristezza avvolgerà Kiritimati, nel Pacifico, dove partirà il 2022. Ultime le isole Samoa, 11 ore dopo il nostro Paese. Si sarebbe potuta salvare la Nuova Zelanda, autodichiaratasi Covid Free mesi fa, chissà poi in base a quale certezza matematica, ma non importa: sarebbe stato un bene per loro. Ma a quanto si legge stamane, anche Auckland vieterà le feste. E il motivo è sempre la variante Omicron. L’Australia e la sua capitale Sydney festeggiano ma “a numero chiuso, con biglietti limitati e un forte invito a partecipare solo se vaccinati”. E vabbè.

Feste saltate anche a Los Angeles e sugli Champs Elysees

Dunque, Rio chiusa, Londra chiusa, New York chiusa. Dopo la spiaggia brasiliana, la piazza newyorkese conferma la festa ma con un numero limitato a 15mila persone, immaginiamo impossibilitate come per magia a far circolare il Covid, tutte vaccinate e con mascherina. Ma con un vaccino che non immunizza. La logica prosegue, imperterrita.

Los Angeles pure ha fatto saltare un gran numero di eventi, e niente conto alla rovescia a Grand Park, che sarà visibile solo in streaming. Mascherine, coprifuoco, chiusure, come se non fosse passato un giorno. E l’Europa lo vive forse peggio di altri: non più di 10 persone per riunione a Berlino, nessun fuoco d’artificio alla Porta di Brandeburgo. Danimarca, Belgio, Portogallo e Spagna saranno un tripudio di restrizioni. E a Barcellona, niente feste sulle Ramblas. Non si capisce se abbia più senso la scelta catalana, che non fa uscire nessuno, rispetto a quella newyorkese, con i 15mila vaccinati – ma contagiosi – che come d’incanto  dovrebbero festeggiare “in sicurezza”. Buon 2022.

Alberto Celletti

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