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La Disney mette in guardia i bimbi: “Attenti a Dumbo, è razzista”

by Ilaria Paoletti
8 comments
Dumbo

New York, 14 nov – Avete presente Dumbo? Il dolce elefantino volante protagonista dell’omonimo film Disney del 1941? “Mettete al sicuro” i vostri bambini, perché vederlo potrebbe renderli dei pericolosi razzisti.

I corvi “buoni” ma razzisti

Dumbo è uscito, come detto, nel 1941 e tra i suoi personaggi annovera un gruppo di corvi canterini, dai vestiti dimessi, che dedicano al piccolo elefante discriminato la canzone Giammai ho visto gli elefanti volar. Hanno un senso dell’umorismo un po’ caustico ma alla fine si rivelano personaggi positivi; sono i primi a credere che Dumbo possa sfruttare le enormi orecchie per volare e sono sempre loro a fornirgli la cosiddetta “piuma magica” che gli dà il coraggio di alzarsi in volo.

I neri d’America e l’interpretazione odierna

Secondo molte interpretazioni, i corvi altro non sarebbero che la parodia dei neri d’America dell’epoca. Il capo del gruppo, che in italiano si chiama Timoteo, in inglese è  Jim Crow («crow» vuol dire corvo). Il suo nome si rifà al protagonista di una filastrocca ottocentesca che aveva come protagonista quel Jim che poi sarebbe divenuto l’archetipo del nero.

La “censura” Disney

E negli Stati Uniti del politicamente corretto questo ha fatto sì che sul portale Disney+, lo streaming di casa Disney lanciato negli Usa il 12 novembre, prima di alcuni classici come Dumbo si leggerà una scritta di avvertimento che recita così: «I cartoni che stai per vedere sono prodotti del loro tempo. Possono rappresentare alcuni dei pregiudizi etnici e razziali che erano all’ordine del giorno nella società americana. Queste rappresentazioni erano allora sbagliate e lo sono oggi. Sebbene questi cartoni non rappresentino la società odierna, vengono presentati come erano stati originariamente creati, perché fare diversamente sarebbe lo stesso che pretendere che questi pregiudizi non siano mai esistiti». Forse è per sfruttare un’esaurita vena creativa che i creatori della Disney si stanno, ormai da anni, sperticano in strampalati remake, live action e quant’altro, di altri classici come Il Re Leone (che è fascista, ricordiamolo) e La Sirenetta – divenuta, per l’occasione, dalla pelle d’ebano?

Le altre “vittime” eccellenti

Insieme a Dumbo, l’avvertimento comparirà prima anche di Lilli e il Vagabondo (1955) perché rappresenta stereotipi culturali come i cuochi italiani e il cane Whisky (scozzese) – alzi la mano chi di voi italiani si è sentito mai offeso da Lilli e il Vagabondo …. – Il Libro della Giungla (1967), a causa delle scimmie di Re Luigi che suonano il jazz (anch’esse pericolosamente vicine allo stereotipo di Jim Crow) e infine gli Aristogatti (1971): sapevate che nel film originale Romeo si chiama Thomas O’ Malley ed è irlandese? Poco importa che sia un gatto affascinante e risoluto. E’ comunque un “cliché etnico”. Così come i due malvagi gatti Siamesi! I racconti dello Zio Tom, invece, non compare nemmeno nel catalogo, in quanto rappresenta appieno il cliché del “nero” buono felice di essere schiavo, contrario a qualsivoglia rappresentazione attuale.

Chi ha paura dell'”odio”?

Insomma, i nostri figli verranno cresciuti nella paura dell’odio, tanto da essere messi in guardia persino dai film della Disney. Probabilmente, senza quegli avvisi, i pargoli non avrebbero mai compreso né immagazzinato nessuna forma di discriminazione e si sarebbero goduti un bel film, magari un capolavoro, senza paranoie. Ma il mondo di oggi, si sa, preferisce la paura (di tutto) alla scialba ombra di una parvenza d’odio.

Ilaria Paoletti

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8 comments

Jos 14 Novembre 2019 - 4:36

..odio?? Quqle odio…vedere dell’odio in tali cartoni è da esseri allucinati..da neuro…

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Yusuf 14 Novembre 2019 - 10:30

Il nome originale del leader dei corvi venne cambiato in Dandy Crow e il nome Jim Crow (usato solo nello script originale) venne pensato per essere un modo per prendere in giro le leggi Jim Crow di allora, confermato dal primo animatore afro-americano di Disney nei primi anni ’50 e amico molto legato all’animatore dei corvi (Ward Kimball), Floyd Norman! Tuttavia, una volta saputo, il pubblico iper-sensibile ha “preferito” ricordarlo con il nome Jim Crow, probabilmente perché adora scandalizzarsi e trovare dei pretesti per farlo! Il protagonista di Song Of The South (in Italia chiamato I Racconti Dello Zio Tom) si chiama Remus (o Remo), non Tom, e il film è ambientato dopo la fine della Schiavitù nel Sud degli Stati Uniti, Disney l’ha confermato più volte anche dopo aver smesso di rilasciare il film, ma anche alla sua uscita, quindi Remus è un uomo libero che lavora, ma non come schiavo, bensì da uomo libero e le leggi di segregazione razziale non erano state ancora state istituite (nel film). Walt Disney in persona ha voluto che James Baskett vincesse l’Oscar per quel film, riuscendoci! Grazie a quel film James Baskett è diventato il primo uomo afro-americano a vincere l’Oscar (a precederlo è stata Hattie MacDaniel sette anni prima per Via Col Vento, prima donna afro-americana a vincere tale premio)! Floyd Norman stesso, che ha lavorato a stretto contatto con Walt e che ha amato Dumbo alla follia sin da bambino e amando soprattutto i corvi, ha confermato che né Walt né gli animatori erano razzisti e non hanno fatto quello che hanno fatto con scopi razzisti, semplicemente facevano ironia come altri sulla società, la mentalità e il mondo dello Show-Business di allora! Lo dice nel suo blog, basta digitare “Floyd Norman Black Crows and PC Nonsense”! Ha persino realizzato uno schizzo dei corvi firmato da lui stesso! Tutte queste informazioni le trovate anche su Wikipedia, sia in inglese che in italiano, ma Wikipedia Italia è ancora più dettagliata in ciò! Anche Whoopi Goldberg ha difeso Song Of The South e i corvi di Dumbo! Informatevi!

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Commodo 15 Novembre 2019 - 2:24

Per coloro che sono PERFETTAMENTE CONSCI della propria, CONGENITA, INESTINGUIBILE INFERIORITÀ, qualsiasi COSA, IMMAGINE, ESPRESSIONE, RAPPRESENTAZIONE o PAROLA, li mette in stato di ALLERTA. CODA di PAGLIA, si diceva “una volta” . Essere CONSCI, pero’ , è uno “stato d’ animo” che non ti lascia mai in pace. Ti segue come un’ ombra. E ti dice, CONTINUAMENTE & OSSESSIVAMENTE, che TU non sarai MAI uguale a LORO. E TU sai perfettamente che ha RAGIONE! E qualsiasi parola, opera o OMISSIONE degli ALTRI, non fa’, al di là delle intenzioni, che spiattellarti in faccia il tuo STATUS… Come nel caso del PADRE/MERCANTE del LUDOVICO/FRÀ CRISTOFORO Manzoniano. Povere “razze/cesso”! Il “BUONISMO” sta’ agendo come un qualcheduno che, per risolvere il problema dei “fischi” e degli “svaporamenti” di una pentola a pressione, si faccia venire la bislacca idea, spacciata come PANACEA, di eliminare, o TAPPARE le valvole ” fischianti” & “svaporanti” ! Auguri!!!…..

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SergioM 15 Novembre 2019 - 6:37

Cambino nome all’ azienda …. il caro Walt era FASCISTA ……

E meno male che , comprati i diritti di Star Wars …. , i “cattivi” sono vestiti da NAZI ,
al contrario avrebbero dovuto rigirare TUTTO !

….. ho visto TUTTI i cartoni ed i film Disney , oltre ad andare ad EuroDisney …. sto ridendo da 2
ore per Dumbo razzista !!!!!!!!! troppo forti i Corvi !!!

Ne ho viste tante da raccontar ….. persino la Disney (scusa Walt) cazzate sparar …..

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Yusuf 26 Novembre 2019 - 3:23 Reply
Yusuf 26 Novembre 2019 - 3:16

Sai che le accuse di fascismo, razzismo e antisemitismo nei confronti di Uncle Walt venute fuori “stranamente” dopo la sua morte sono state confutate da parecchio tempo, dai suoi colleghi e collaboratori ebrei, dall’animatore afro-americano suo amico e stretto collaboratore Floyd Norman e la sua famiglia, attori e attrici e anche i vecchi animatori ancora vivi lo difendono! James Baskett è diventato il primo uomo afro-americano a vincere il premio Oscar grazie a Song Of The South e si è opposto fortemente alla Segregazione Razziale nel Sud degli USA che ha impedito a Baskett di partecipare alla première del suo film ad Atlanta in Georgia! Walt odiava anche i nazisti e tutti i simpatizzanti di Hitler, compreso Christian Rub (vai ad informarti su Wikipedia su quest’ultimo)! Queste leggende, falsi miti e calunnie vengono portati a galla (SENZA PROVE) da complottisti, ultra liberali radical chic fanatici e paranoici “politicamente corretti” e “iper-sensibili” e Social Justice Warriors incapaci di contestualizzare (non capiscono che ogni prodotto è figlio del suo tempo con tutti i suoi riferimenti, così come lo sono quelli recenti o attuali o in procinto di essere realizzati), di informarsi, di ridere e un branco di ipocriti ammazza Arte, Storia e Cultura che vogliono nascondere, censurare, ammorbidire, addolcire, cancellare e attualizzare il passato per farlo coincidere con la loro folle, malsana e ipocrita “morale”! Persone che vedono il cattivo ed il marcio soprattutto dove non c’è e fanno accuse mostruose a cose innocenti, innocue e/o insignificanti usando parole come “razzismo/omofobia/sessismo” o “femminismo” senza neanche conoscere il significato di queste parole e andate alle più varie, disparate e personali interpretazioni!

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Yusuf 26 Novembre 2019 - 3:27 Reply
Yusuf 26 Novembre 2019 - 1:44

Quell’uomo ha fondato la sua compagnia e il suo impero dal nulla con sangue, sudore e sacrifici, ha dato gioia e felicità a generazioni di persone (ma si è accaparrato anche molti invidiosi), grandi e piccini, si è fatto un nome nel mondo dell’Arte e della Cultura e ha dato lavoro a moltissimi grandi e talentuosi artisti sia prima che dopo la sua morte, anche ad animatori ed ex animatori ed artisti, fra cui attori e musicisti, sono ancora vivi e lo rimpiangono per la sua prematura ! Quindi no, cambiare il nome sarebbe ingrato, irrispettoso e oltraggioso nei confronti del grande Uncle Walt! Stessa cosa per Warner Bros!

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