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Ecco perché Mondiale per Club potrebbe essere una rivoluzione

by Stelio Fergola
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mondiale club

Roma, 15 mar – Il Mondiale per Club, nella sua nuova versione, ha già generato un dibattito acceso: tra chi lo ritiene l’ennesima “ingrassata” economica in grado solo di spolpare ancora di più calciatori costretti a giocare a ritmi sempre più serrati, e chi invece ne è affascinato. Chi scrive appartiene decisamente alla seconda categoria.

Mondiale per Club, una rivoluzione?

Onestamente non sembra qualcosa di neanche lontamente paragonabile al “mini mondiale” che c’è stato dal 2005 al 2023. Qui si parla di ben 32 squadre, di cui 12 provenienti dall’Europa, ranking precisi e, soprattutto, il fascino di un torneo che si disputerà in modo molto simile al classico mondiale per nazionali: gironi ad eliminazione, poi gare dirette da dentro o fuori dagli ottavi in poi. La cosa onestamente appare affascinante e suggestiva. L’Italia sarà rappresentata da Inter e Juventus, i mesi da segnare sul calendario saranno quelli di giugno e luglio 2025. Insomma, c’è aria di rivoluzione. Mai nella storia del calcio i club si erano affrontati in un torneo così “lungo” e così circoscritto, sullo stesso e identico modello delle rappresentative delle Nazioni. In un certo senso, c’è aria di Jules Rimet “parte seconda”….

Un sogno che nasce da bambini

Stanti le giuste critiche al profilo economico della faccenda (non è certo una scoperta il fatto che la manifestazione sia già nata nella sua precedente piccola formula allo scopo di aumentare gli introiti delle partite, non è sorpredente un ragionamento analogo e ovviamente esteso per la nuova formula), il Mondiale per Club è un sogno di molti bambini, specialmente di generazioni passate. Quando si guardava in Tv una qualsiasi coppa del mondo della Fifa, il pensiero era sempre lo stesso: ma perché non c’è qualcosa di simile per le città? Non vogliamo certo sostenere che una manifestazione simile possa pareggiare il fascino unico dei mondiali per nazionali, quello no. Ma che sia qualcosa di inedito da guardare come minimo con curiosità è difficile da ignorare. E attendiamo con trepidazione l’esordio di un “mondiale estivo” inedito…

Stelio Fergola

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