Roma, 27 lug – Carlo De Benedetti lancia allarmi a caso contro il fantasma di Mussolini. Tanto per cambiare. Del resto, è tradizione: la sinistra è in campagna elettorale, e i due mesi da qui al voto ci ammorberanno di idiozie perpetrate, sempre le stesse e manco originali. Noi lo avevamo previsto, e non era neanche così difficile, diciamolo pure.
De Benedetti, i fantasmi di Mussolini e “il pericolo più grave della storia della Repubblica”
Sul Secolo d’Italia le parole di De Benedetti tuonerebbero pure, se non fossero di una noia pazzesca, di una banalità sconcertante, di una ripetitività impressionante, raffrontate a quelle che ci ammorbano da almeno trent’anni. “Corriamo il pericolo più grave nella storia della Repubblica”, dice l’imprenditore nell’intervista al Corriere. E il “pericolo” non può che essere il fascismo. Sempre il fascismo. De Benedetti arriva a paragonare lo schieramento di sinistra al Cln che affrontò Mussolini e la Rsi. La destra “va fermata”, infatti, e con una “logica di Cln”. Così il pensiero completo: “dobbiamo entrare in una logica di Cln. Nel Comitato di liberazione nazionale c’erano tutti, comunisti e monarchici, azionisti e cattolici: perché bisognava combattere un nemico comune, Mussolini”. Se guardiamo al passato, di “pericoli più gravi della nostra storia repubblicana” ne abbiamo avuti tanti, negli ultimi decenni. A morirci, fin dal 1994. Ma ogni volta ce n’è uno nuovo. E mai visto prima. Chissà se i lettori avranno registrato i precedenti “pericoli mai visti”. In molti, purtroppo, si autoalimentano di queste sparate. E votano – guarda caso – sempre a senso unico.
La vittoria della destra sarebbe “una catastrofe”
“Mai finora avevamo vissuto il rischio di uscire dalla nostra collocazione internazionale, di rompere le nostre alleanze storiche. Neppure nel 1948”. Veramente, ingegner De Benedetti, noi ci ricordiamo di averlo visto più volte, questo timore. Ogni qualvolta forze politiche non di sinistra rischiavano di vincere le elezioni. Già dal 1994.
Che poi si rammentava all’ingegner De Benedetti che oggi in Italia non c’è più Mussolini. Così, per rispondere con banalità ad affermazioni idiote. “Certo che no. La storia non si ripete mai due volte. La Meloni e Salvini non ci metterebbero in camicia nera. Ma metterebbero a rischio la democrazia, l’Europa, i nostri valori. E isolerebbero l’Italia. Proprio come fece Mussolini”. Quindi in buona sostanza ci sarebbero dei nuovi Mussolini. E via di degrado, di fesserie che dureranno fino a fine settembre. Grazie, ingegnere, ne sentivamo proprio la mancanza.
Alberto Celletti
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Magari ci fosse ‘sto pericolo e invece… il centrodestra
[…] a ieri è stato editore di Repubblica e oggi lo è di Domani (scusate il bisticcio di parole), ha evocato la necessità di un nuovo Cln, manco fossimo nel 1943 anziché nell’anno di grazia 2022. Eppure, […]