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Eroi dimenticati: il valoroso ufficiale Tommaso Salsa

by Tommaso Lunardi
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Roma, 23 set – La marca trevigiana è stata, fin dal Medioevo, terra di grandi condottieri; a volte feroci altre volte saggi o maghi della strategia militare. Dalla terra del radicchio rosso più rinomato al mondo proveniva anche Tommaso Salsa, eroe della battaglia di Ettangi.
LA CAMPAGNA IN AFRICA
Nato il 17 dicembre 1857 a Treviso, Tommaso Salsa studiò e si laureò in giurisprudenza nella vicina università di Padova. La vocazione delle armi, però, lo portò ad iscriversi alla Regia Accademia Militare di Torino alla quale uscì con il grado di ufficiale. In soli otto anni, dal 1880 ottenne prima il grado di tenente, poi quello di comandante per poi essere assegnato al comando dello Stato maggiore, dopo aver frequentato la Scuola di guerra dell’esercito di Civitavecchia.
Dall’inizio dell’anno 1891, Salsa venne mandato in Eritrea, al servizio del generale Gandolfi fino al 1894. In tale data, infatti, l’Italia prese parte alla guerra d’Eritrea e alla Guerra Mahdista scoppiata nel Corno d’Africa. Gli italiani, al fianco delle truppe coloniali inglesi e belga, riuscirono a vincere i rivoltosi mussulmani in Sudan. Gli inglesi riconquistarono i territori perduti mentre il nostro esercito vinse i dervisci a Agordat e a Cassala riconquistando la città e ponendola sotto stretto controllo. Tommaso Salsa, durante questi due scontri, ricoprì il ruolo di Capo di Stato Maggiore ed ottenne la Croce di Cavaliere dell’Ordine militare dei Savoia.
Dopo pochi anni, l’ufficiale trevigiano partì per l’Abissinia dove combatté al fianco del generale Baratieri. A Coatit gli italiani sbaragliarono le truppe indigene grazie al comando di Salsa che si distinse valorosamente e venne decorato con la medaglia d’argento al valor militare con la seguente dichiarazione: “Attese con elevata intelligenza ed instancabile operosità alle sue incombenze di capo di stato maggiore del corpo d’operazione; organizzò e diresse in modo inappuntabile il servizio d’esplorazione e d’informazione, e durante il combattimento coadiuvò efficacemente il comando, massime nel cambiamento di fronte”. Gli Etiopi, però, avranno la meglio durante l’assedio di Macallè e, sempre Salsa, ebbe un ruolo fondamentale nel gestire le trattative con gli africani.
L’AVVENTURA IN CINA E LA GUERRA ITALO – TURCA
Rientrato in Italia, Salsa venne promosso tenente colonnello nel 1898 e, subito dopo, mandato in Cina a sedare la rivolta dei Boxer. Il 1° luglio del 1900 assunse il comando del 1° battaglione fanteria e combatté al fianco del generale Garioni contro i rivoluzionari cinesi. Nel 1902, finalmente, il soldato ritornò in patria dove ottenne il grado di colonnello e posto al comando del 6° reggimento alpini. Nel 1910 ottenne il grado di maggior generale e posto tra i membri della delegazione italiana per stabilire i confini geografici con l’impero austriaco. Nel 1911 partì, però, alla volta di Napoli per raggiungere le truppe pronte a lasciare l’Italia alla volta della Turchia. Da Napoli, Salsa raggiunse Tobruch e, da lì, marciò con i suoi uomini verso Tripoli sconfiggendo gli ottomani a Gars Ras El-Leben il 17 di luglio. Le truppe musulmane ritornarono verso la capitale della provincia libica ma vennero sempre e continuamente sconfitte dalle nostre divisioni poste sotto il comando sempre di Tommaso Salsa. Per questa sua abilità il soldato venne promosso al grado di tenente generale e gli venne concesso il congedo per potersi curare dalla malattia che l’aveva colpito nei giorni precedenti. Nel 1913 venne nuovamente richiamato in Libia, a Derna, per sferrare il colpo di grazia ai Turchi. E tale colpo venne effettuato ad Ettangi dove i nostri uomini sbaragliarono e sconfissero definitivamente i Turchi liberando e conquistando la Libia.
Per questo suo ardimento e coraggio, Tommaso Salsa venne decorato con la medaglia d’oro al valor militare con la seguente dedica: “Nel combattimento di Agordat disimpegnò con notevole lode le funzioni di Capo di SM del Capo di spedizione. Coadiuvò efficacemente il Comandante delle truppe stesse e nel disporre per l’inseguimento. Durante la battaglia diede prova di coraggio e sangue freddo superiori ad ogni elogio”. L’eroe italiano si spense il 21 settembre 1913 nella sua casa a Treviso.
Tommaso Lunardi

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