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L’Everest si รจ spostato: colpa del terremoto in Nepal

by Paolo Mauri
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Everest Nepal

La carta con indicati gli epicentri del sisma principale e delle repliche (foto USGS)

Roma, 2 feb โ€“ Eโ€™ passato quasi un anno dal terribile evento sismico che colpรฌ il Nepal lo scorso 25 aprile. Quel giorno un sisma di magnitudo 7,8 si generรฒ a 82 km a nordovest di Kathmandu causando circa 9 mila morti, 23 mila feriti e portando distruzione in una vasta area del Paese radendo al suolo circa 500 mila abitazioni.

La zona della catena himalayana, per le sue particolari caratteristiche geologiche, ovvero trovandosi tra due margini continentali convergenti, รจ sempre stata molto attiva dal punto di vista sismico, al pari di altre situazioni simili dal punto di vista strutturale riscontrabili in altre parti del Pianeta: dove due margini di placca si toccano cโ€™รจ sempre attivitร  sismica piรน o meno intensa. Lโ€™Himalaya si รจ formato nellโ€™arco di milioni di anni dal movimento convergente tra la placca indiana e quella eurasiatica che si avvicinano ad un rateo relativo di circa 50 mm/anno. Gran parte di questo movimento, circa 18 mm/anno รจ responsabile dellโ€™innalzamento, tuttโ€™ora attivo, della catena himalayana. Pertanto la regione di confine tra queste due placche tettoniche ha una lunga storia di importanti sismi, facendone una delle regioni sismicamente piรน pericolose del mondo insieme al Giappone, al Cile e alla California.

Sezione della crosta terrestre con evidenziata la faglia responsabile del sisma nepalese

Sezione della crosta terrestre con evidenziata la faglia responsabile del sisma nepalese

La raccolta dei dati relativi al sisma del 25 aprile 2015 รจ stata ostacolata sia dalla carenza di stazioni di rilevamento sismico nellโ€™area, sia dal fatto che i dati delle stazioni piรน vicine non sono di pubblico dominio, ciononostante si รจ riusciti, tramite lโ€™analisi dei dati di quelle disponibili, tramite il network rappresentato dai questionari dellโ€™USGS โ€œDid you feel it?โ€ (DYFI), strumento questo anche utilizzato per i sismi italiani dallโ€™INGV sotto la voce โ€œHai sentito il terremoto?โ€, e soprattutto tramite le immagini satellitari InSAR che hanno permesso di osservare le rotture superficiali ed i movimenti di frana, a ricostruire la dinamica della struttura sismogenica nepalese e a vedere quanto la Terra โ€œรจ cambiataโ€ dopo il sisma.
Scopriamo cosรฌ che il terremoto si รจ originato ad una profonditร  che, per le Scienze della Terra, รจ considerata relativamente superficiale (12-15 km), che i dati InSAR indicano lโ€™assenza di fatturazione superficiale nรฉ lungo la faglia che ha generato il sisma nรฉ lungo altre che hanno prodotto precedenti terremoti. Dati confermati da una campagna di rilevamento sul campo condotta dagli scienziati nei mesi immediatamente successivi allโ€™evento di aprile; campagna che ha anche permesso di stabilire che la faglia che si รจ mossa nel 2015 giace vicino a quelle che ha generato il terremoto del 1934.
Ma quello che tutti vogliono sapere รจ se il sisma ha โ€œalzatoโ€ il monte Everest. Ebbene i dati ricavati dal sistema di mappatura GPS posizionato da scienziati cinesi nel 2005 hanno stabilito che il massiccio dellโ€™Everest non รจ diventato piรน alto, o piรน basso, bensรฌ lo spostamento lungo la faglia ha dislocato lโ€™intera montagna di 3 cm verso sudovest, lasciandone lโ€™altezza ancora ferma ai suoi 8848 metri. Cinematica che ben si adatta al modello geologico ricavato per lโ€™area himalayana.

Ci preme sottolineare come gran parte del lavoro che ha portato a queste considerazioni sia stato fatto tramite il network DYFI dellโ€™USGS, pertanto risulta molto importante per la ricerca in Italia compilare lโ€™analogo modulo che si puรฒ trovare sul sito dellโ€™INGV ogni qualvolta avviene un sisma di intensitร  superiore a M2. Qualora si sia sentito un terremoto, ma anche nel caso che non lo si fosse avvertito e si risieda in una zona colpita dal sisma piรน o meno intenso, รจ importante collegarsi al sito per compilare il questionario โ€œhai sentito il terremoto?โ€ che si trova sulla pagina apposita con lโ€™elenco dei sismi avvenuti giornalmente; in questo modo si forniscono importanti dati per la ricerca geofisica, volta anche a cercare una metodologia di prevenzione dei sismi.

Paolo Mauri

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