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Fingiamo sorpresa: l’Ue sarà l’area che soffrirà di più economicamente nel 2024

by Stelio Fergola
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Ue 2024

Roma, 15 gen –  Ue nel 2024 pronta a soffrire ancora, perfino peggio che nel recente passato. Sai che novità, aggiungeremmo noi. A dirlo però in questa occasione sono proprio i “cattivoni” economisti di Davos al World economic forum nella loro relazione annuale, come riportato dall’Ansa.

Ue nel 2024, una sofferenza continua

Già il 2023, in pratica, è stato un “crescita zero” se non in leggera recessione. Ma per l’area Ue il 2024 non promette scintille, anzi. L’incertezza dominerà, anche grazie alle tensioni geopolitiche e le condizioni finanziarie rigide. Il Pil dell’area europea sarà quello che soffrirà di più. Lo dicono proprio a Davos, dove più della metà degli economisti (il 54%) si aspetta un indebolimento quest’anno, mentre il 43% ritiene che sostanzialmente rimarrà tutto nello stato attuale. E le altre aree? L’Asia ha prospettive positive o comunque invariate, mentre per onestà intellettuale va detto che le stime non sono molto positive nemmeno per gli Usa, per il Medio Oriente e il Nord Africa.

Parametri, tagli, tasse: il solito disastro

Con il nuovo Patto di Stabilità che si presenta perfino peggiore dell’attuale, non osiamo immaginare cosa succederà dal 2027. Più tagli e più tasse saranno inevitabilmente “necessari”, specialmente nella nostra povera Italia, per far fronte alle richieste di “aggiiustamenti di bilancio” sempre più strutturali che verranno richieste da Bruxelles e dal suo universo germanocentrico. Senza contare le follie di una Bce che già nel 2023 ha avuto un approccio assolutamente folle alla compressione degli investimenti, vincolando l’economia continentale a rialzi continui dei tassi di interesse e – quindi – del costo del denaro, allo scopo di abbattere un’inflazione che non era mai stata “da domanda” con il peggiore dei sistemi: la compressione dei redditi e dei consumi. L’Ue in difficoltà nel 2024 è la naturale conseguenza di ciò che ha vissuto nel 2023 e negli anni precedenti: purtroppo, non c’è niente di cui stupirsi.

Stelio Fergola

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