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Al Pd non sta bene neanche la marcia di Gioventù nazionale per Risorgimento ed eroi italiani

by Aurelio Del Monte
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Pd contro Gioventù nazionale

Roma, 15 gen – Il Pd dice no a Gioventù nazionale e prova a imporre, come al solito, i suoi diktat. Un atteggiamento scomposto e insopportabile che abbiamo avuto modo di sperimentare diverse volte. Dopo la figuraccia di Acca Larenzia, al Nazareno pensano bene di esplicitare ancora di più il proprio controllo sulla società, sulla cultura e perfino sulle scelte editoriali della Tv pubblica.

Pd, il diktat contro Gioventù nazionale

Il Pd che se la prende con la diretta su Gioventù nazionale è lo stesso che lamenta di presunte “occupazioni in Rai” da parte del centrodestra: una lagna vittimistica da parte di chi comanda a bacchetta francamente stucchevole. Come riporta Tgcom24, la marcia al cimitero del Verano dei ragazzi della nota organizzazione politica non sta bene ai censori del nazareno. Del resto, si è omaggiata troppo la Nazione, una parolaccia indigesta ai cosiddetti democratici di casa nostra. Si è onorato il Risorgimento (giammai!) così come i combattenti delle guerre o le vittime degli anni di piombo. I parlamentari dem in una nota hanno addirittura sostenuto che si sia “toccato il fondo”, per poi aggiungere:  “Il Direttore Chiocci venga a spiegare in Vigilanza Rai se ha cambiato ruolo e se è diventato il portavoce dei movimenti giovanili di destra che hanno sede in via della Scrofa”.

Stavolta il centrodestra risponde, deo gratias. Il centinaio di militanti che stanno sullo stomaco al Pd, quelli di Gioventù nazionale appunto, hanno semplicemente sfilato tra i viali del popolare cimitero, celebrando gli “eroi italiani di tutte le guerre”.  Quelle del Nazareno sono “posizioni assurde”, scrivono in una nota i capigruppi di Fratelli d’Italia alla Camera ed al Senato, Tommaso Foti e Lucio Malan , su “una manifestazione, che peraltro si tiene da decenni, organizzata da Gioventù nazionale in onore delle vittime cadute per la Patria. Forse che il Pd vorrebbe dettare la scaletta dei servizi?“. Difficile dare torto a una domanda in teoria satirica ma terribilmente realistica.

La protesta del sindacato Rai: “Libertà editoriale”

Il sindacato UniRai nel frattempo difende il servizio trasmesso dal telegiornale: “Non consentiremo che una segreteria di partito, quella del Pd, possa pensare di condizionare il sommario del Tg1 o di qualsiasi altra testata Rai. Raccontare un’iniziativa promossa da un gruppo politico giovanile rientra nelle libertà delle scelte editoriali”. Al Nazareno possono tenersi i propri fegati spappolati, insomma. Una volta tanto.

Aurelio Del Monte

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