“Abbiamo avuto poca fantasia? Credo proprio di sì ma Leonardo in giro per il mondo piace. Abbiamo peccato d’arroganza? Probabilmente. Ma abbiamo avuto peccati dai quali dobbiamo essere ancora assolti. Abbiamo dovuto scegliere un nome che venisse ricordato subito e che non lasciasse vuoti“, ha affermato Moretti. “Leonardo – ha aggiunto l’ad di Finmeccanica – non è un personaggio antico ma modernissimo ed è il primo ad aver mostrato una sensibilità per la sostenibilità ambientale”.
Il cambio di denominazione non è questione solo di forma o di riconoscibilità globale, ma il coronamento di una profonda ristrutturazione, la cosiddetta “one company” che ha visto sparire le società controllate, diventate tutte divisioni della capogruppo. Una strategia – cara al modus operandi di Moretti – per accorciare le catene di controllo e snellire così il governo d’impresa. “E’ stato superato – spiega sempre l’ex manager delle Ferrovie – quel sistema feudale che era presente in Finmeccanica. Ora abbiamo una struttura di governance più forte e flessibile anche per utilizzare e indirizzare in maniera più flessibile le nostre risorse”.
Filippo Burla