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Formula 1, ecco perché l'halo ha salvato la vita di Leclerc

by La Redazione
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Bruxelles, 28 ago – Al circuito di Spa – Francorchamps una gara rocambolesca di Vettel consegna al tedesco della Ferrari la sua 52° vittoria in carriera portandolo nella top 3 dei più vincenti piloti di sempre. Eppure tutti gli appassionati sono rimasti con il fiato sospeso non solo alla fine del GP di Spa ma anche alla sua prima curva. Quello di Leclerc, Alonso e Hulkenberg è stato, finora, il più spaventoso incidente di questo mondiale di Formula 1. Hulkenberg, con una mossa ardita quanto pericolosa, non riesce a frenare in tempo. La sua Renault tampona pesantemente la McLaren di Alonso facendola letteralmente decollare e atterrare sull’abitacolo dell’Alfa Sauber di Charles Leclerc. Il pilota monegasco esce completamente illeso dall’incidente. Al parco chiuso Lecler afferma ancora attonito “l’halo mi ha salvato la vita”. Impossibile non dare ragione al giovanissimo pilota della casa italo – svizzera.
La domanda che ora sorge spontanea è questa: l’halo avrebbe salvato la vita anche del pilota francese Jules Bianchi in quella maledetta domenica a Suzuka? Per chi non ricordasse l’episodio al quale ci si riferisce, la vettura di Bianchi finì fuoristrada andando a impattare contro una ruspa utilizzata per portare via la monoposto di Adrian Sutil finito fuori pista il giro precedente. Per Bianchi non c’è stato nulla da fare, le condizioni erano gravissime fin dall’estrazione del suo corpo dall’abitacolo. Dopo quasi 9 mesi di coma, il francesino morì lasciando un vuoto incolmabile nei cuori degli appassionati di Formula 1. L’halo, molto probabilmente, non avrebbe salvato lo stesso la vita a Jules. La decelerazione subita dal corpo e dalla testa del pilota, in particolare, è stata troppo violenta, letale in ogni caso anche se non avesse impattato direttamente contro il mezzo di servizio.
Questo nuovo dispositivo ha indubbiamente evitato il degenerare di un incidente già di per se gravissimo come quello di domenica. Tuttavia si può fare qualcosa di meglio, si deve fare. Per detriti di piccola dimensione, ma quantomai letali, l’halo non ha praticamente alcuna utilità. Felipe Massa, ad esempio, sarebbe stato comunque colpito da quel pezzo partito dalla sospensione di Barrichello nel 2009, niente avrebbe fermato quel proiettile, nemmeno una protezione trasparente come era stata pensata in aggiunta al roll bar dell’halo. Tuttavia, come Jackie Stewart conferma, il nuovo sistema adottato dalle Formula 1 è fondamentale quanto l’utilizzo della cintura di sicurezza
Niki Lauda, a suo tempo, disse che l’halo è un dispositivo che “snatura” l’essenza di una monoposto; dimentico, però, del fatto che la Formula 1 di per sé è uno sport pericoloso quanto spettacolare. Non si può restare arenati nella insufficienza di sicurezza. I piloti sono in pista per vincere ma anche per deliziare il pubblico, per far provare a tutti noi emozioni forti e non è ammissibile che debbano fare tutto ciò senza un minimo sistema di sicurezza. A costo anche di deficere in estetica.
Enzo Facchi

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