Roma, 30 ago – Dopo la conclusione dell’esperienza di governo gialloverde si รจ aperto il dibattito sulla possibile “morte” del sovranismo.ย ย Come ricordato anche su queste pagine, il sovranismoย รจ tanto un โfattoโ quanto un โda fareโ. In altri termini, รจ sia un’etichetta affibbiata a determinati partiti (o almeno ai loro programmi), sia un’ipotesi di lavoro. Nel primo caso, รจ sin troppo facile ravvisare i limiti, i ritardi e le criticitร dei soggetti partitici che, sinceramente o strumentalmente (ma qui poco importa), si sono presentati come alfieri del sovranismo. Il nostro direttore Adriano Scianca in un suo editoriale,ย specificava con acume che, anche qualora nascesse l’ircocervo giallofucsia in chiave antisalviniana, le istanze lato sensu โsovranisteโ rimarrebbero.
E’ praticabile un sovranismo europeo?
Su tutto questo, insomma, siamo dโaccordo. Il problema, perรฒ, sorge attorno al concetto di โsovranismo europeoโ, che si vorrebbe alternativo al sovranismo nazionale. Questa formula, giova ricordarlo, non รจ nuova, ed anzi รจ stata fatta propria da chi intende combattere il โsovranismo realeโ per rilanciare l’attuale costruzione europea. Che, non dimentichiamolo, รจ un costrutto nato dalla sintesi tra globalismo ideologico e neoliberismo economico. Non a caso, infatti, di โsovranismo europeoโ hanno finora parlato personaggi come Macron e Berlusconi.
Lโaspetto piรน problematico della questione, tuttavia, non รจ rappresentato da Berlusconi e Macron (e dalle loro capriole retoriche). Il problema รจ che il โsovranismo europeoโ, inteso come โalter-europeismoโ, รจ di fatto impraticabile, esattamente come l’alterglobalismo delle sinistre post-operaie non รจ che la riproposizione farsesca del globalismo di Soros e Attali.
La Ue รจ irriformabile
Il โsovranismo europeoโ, in effetti, รจ impraticabile per piรน motivi. Innanzitutto perchรฉ l’Unione europea รจ un dispositivo irriformabile dall’interno. Non รจ riformabile da un punto di vista politico, giacchรฉ lโEuroparlamento รจ di fatto svuotato di ogni potere, il quale viene invece esercitato nel consiglio Ue, che riunisce i vari premier degli Stati membri. E qui l’asse (globalista) franco-tedesco la fa da padrone. Non lo รจ da un punto di vista giuridico, giacchรฉ i trattati, da Maastricht a Lisbona, impediscono qualsiasi riforma concreta dellโUnione che si allontani dal paradigma neoliberista. E, pertanto, non รจ riformabile neanche da un punto di vista socio-economico. E tutto questo, non a caso, agli Stati Uniti va benissimo. L’Unione europea, del resto, รจ una loro creatura, pensata esattamente per soffocare sul nascere qualsiasi velleitร autonomista, anzi sovranista, in senso precipuamente europeo.
L’Italia รจ una realtร , l’Europa (ancora) no
Ma chi su queste pagine sostiene la possibilitร di un โsovranismo europeoโ lo fa da un punto di vista ideale e macrostorico (e geopolitico), basandosi su un assunto peraltro verissimo. E cioรจ che l’epoca moderna, come notava Carl Schmitt, รจ l’epoca dei โgrandi spaziโ. L’Italia, insomma, per sopravvivere come potenza politica, non puรฒ che integrarsi in un piรน grande disegno europeo. E questo รจ vero, in linea di principio. Ma qui il problema riguarda i tempi e i modi. Innanzitutto, natura non facit saltus: per creare le condizioni di unโunitร (politica) europea servirร qualcosa di piรน di un trattato o di qualche grande visione, per quanto finemente formulata. L’Italia, per ora, รจ una realtร (etnica, storica e politica), lโEuropa no. Non ancora, perlomeno. E noi dobbiamo misurarci con la realtร , non con i nostri seppur grandiosi desiderata.
Un’Europa confederale
Questo per quanto riguarda i tempi. Per i modi, invece, รจ ovvio che questa Europa non puรฒ svilupparsi in senso federale, come sta facendo la Ue. Ma in senso confederale, ossia come alleanza di Stati sovrani. Quando perรฒ, รจ chiaro, ve ne saranno le condizioni e i presupposti. Anche perchรฉ Carl Schmitt, oltre a parlare di โgrandi spaziโ, parlava anche della coppia amico/nemico come fondamento del โpoliticoโ. E Francia e Germania, attualmente, sono nostre nemiche. Non nemiche in senso metafisico, ovvio. Ma ignorare la realtร contingente (ossia che le classi dirigenti francesi e tedesche sono ferocemente anti-italiane) non puรฒ che condurci a errori di posizionamento.
Il sovranismo puรฒ ancora mobilitare
Dโaltronde, se una cosa a Salvini era riuscita, era proprio quella di essersi profilato come la punta di diamante di una visione alternativa di Europa. Che poi questo progetto avesse il fiato corto, a causa della patente inadeguatezza politico-culturale della Lega, รจ un altro paio di maniche. Ma questo dimostra che il sovranismo italiano, inteso come guanto di sfida lanciato contro la Ue, รจ capace di mobilitare (perlomeno a livello di immaginario) anche quei nostri fratelli europei che, come noi, rifiutano l’avanzata globalista. Senza chiusure scioviniste idiote, la lotta all’Unione europea รจ ancora oggi tutta da combattere, proprio perchรฉ fa il paio con la lotta al globalismo e all’ordine neoliberale. Basta solo non dimenticare dove si trova il campo di battaglia.
Valerio Benedetti
4 comments
Ancora non ho ben chiaro cosa si intenda per Sovranismo.Di primo acchito,va bene una nazione sovrana e indipendente da qualsiasi potere e/o condizionamento politico esterno.
Quello che non mi รจ chiaro saranno le correnti che ne farebbero parte: nazionalismo civico,nazionalismo puro,chi sostiene che vada fermata solo l’immigrazione irregolare(quella regolare va benissimo),chi sostiene che vada fermata tutta l’immigrazione,chi sostiene che l’unica forma accettabile di immigrazione sia in base alla religione,etc…
E’ importante il punto messo in evidenza dal dottore Benedetti: non perdere di vista il fatto che il nemico รจ costituito solo da una classe dirigente! Meglio: un insieme di classi dirigenti dei vari Paesi europei (e anche extra-europei) accomunate da una visione, da un’idea di Europa che, certamente diversa. Dunque, a questa classe dirigente se ne dovrebbe opporre un’altra. Ma occorre formarla. E non solo dal punto di vista filosofico, dottrinario, etc. ma anche e soprattutto dal punto di vista interiore, per cosรฌ dire. Altrimenti, nulla sarร mai possibile. Inutile anteporre ad abilissimi burocrati e tecnocrati un uguale numero di burocrati e tecnocrati perรฒ sovranisti: saremmo alle solite, non si andrebbe oltre la comune contrapposizione partitica, demagogica.
Non รจ sufficiente, secondo me, essere abili a “convincere gli elettori” durante una campagna elettorale proponendo rivoluzioni e lotte al sistema – routine, ormai, assai piรน che conclamata – se non si รจ, poi, in grado di fare nulla perchรฉ i pre-esistenti apparati statali, giudiziari e quant’altro, sono tutti occupati dai suddetti burocrati e tecnocrati, tutti imbevuti e di marxismo e di mondialismo. Purtroppo, la via del sovranismo, allo stato attuale delle cose, รจ molto difficile perchรฉ sovrano significa essere padrone di sรฉ, da TUTTI i punti di vista e con tutto quello che comporta. Il sovranismo รจ composto da una particolare Visione del Mondo e da idee complesse totalmente sconosciute e incomprensibili alla maggior parte della gente ordinaria al punto che, attualmente, al solo accennarne si rischia davvero di venire linciati (e non solo dialetticamente)…
[…] cela, comme le rappelle Il Primato Nazionale, il nโest pas encore temps de ยซย cรฉlรฉbrer les funรฉrailles du souverainisme ยป. En effet, le […]
[…] 6 nov โ Uno spettro si aggira per lโEuropa: il sovranismo. Tutti ne parlano, ma nessuno riesce a definire che cosa sia. E se anche un ex diplomatico e acuto […]