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Francia, scatta il piano “sobrietà energetica”: multe salate per chi usa troppa elettricità con i condizionatori

by Alberto Celletti
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Roma, 25 lug – In Francia si persegue la “sobrietà energetica”, un piano annunciato dal presidente Emmanuel Macron lo scorso 14 luglio che punta a ridurre i consumi di elettricità del 10% entro il 2024. Lo rende noto l’Agi.

Francia, sobrietà energetica, multe salate ai “trasgressori”

“Sobrietà energetica” è un’espressione piuttosto inquietante. Ma in linea con la fase storica che si sta vivendo, oltralpe come qui da noi. In Francia la “sobrietà energetica” si persegue a suon di multe: fino a 750 euro, per coloro che aprono le porte nei negozi mentre accendono i condizionatori. Fino a 1.500 euro per chi non spegne l’insegna luminosa la notte, tra l’una e le sei del mattino (a meno che il negozio non sia aperto).

A parlare della questione – in un’intervista a Le Journal du Dimanche, è il ministro francese della Transizione energetica, Agnes Pannier-Runacher:  “I francesi sono giustamente sconvolti da certe pratiche. L’aria condizionata con la porta aperta non è più accettabile”. Ecco quindi i decreti per vietare quelle che ritiene “cattive abitudini”. Attacchi non solo per ridurre i consumi energetici al dettaglio, però, perché ci si concentra anche sulle grandi aziende: “Partiamo dai big, dallo Stato e dalle grandi aziende, perché i francesi non possono legittimamente accettare che gli venga chiesto di fare uno sforzo se i grandi non ne fanno”.

“Diamo l’esempio”

La Pannier-Runacher prosegue così: “Per dare l’esempio, lo Stato, le amministrazioni e i ministeri sono i primi interessati”. Per il ministro è necessario “lavorare anche con le parti sociali, gli esercizi aperti al pubblico, i centri commerciali e la grande distribuzione, ma anche il turismo, l’edilizia residenziale e le comunità locali”. E torna in campo il mantra dello “smart working” per ridurre anche i consumi di carburante. L’Agenzia internazionale per l’energia chiede poi al ministro di ridurre la velocità del traffico sulle autostrade di 10 chilometri orari. Il ministro risponde così, incoraggiando le aziende a “prendere posizione su questo argomento, ad esempio nel contesto dei viaggi di lavoro”. Aggiungendo che “se i loro dipendenti guidano più lentamente in autostrada, risparmiano carburante”.

Alberto Celletti

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1 commento

fabio crociato 25 Luglio 2022 - 1:35

Qui la questione comincia a prendere una piega rilevante e forse definitivamente pesante.
Gli input fondamentali per il buon andamento dell’ essere umano sono l’ acqua, l’ aria, l’ alimentazione e l’ energia aggiunta derivata. Semplificando ma non perdendo significato, cosa vuol dire intervenire sui consumi energetici? Forniti da aziende “private” e controllate poi dal “pubblico”, tutti controllati da enti finanziari accentratori e manipolatori.
Attenzione stanno arrivano a contarci il pelo nel culo, a decidere quanta luce, quanto riscaldamento-raffreddamento, quanto elettricità-gas per alimentarsi convenientemente, quanti posti e possibilità di studio-lavoro nel macro…
Tutto ciò è possibile solo sotto una conduzione politica-economica-spirituale che trovi un completo consenso comunitario, altrimenti è guerra.

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