Roma, 13 sett – Buona la seconda. Nel cruciale impegno di ieri sera contro l’Ucraina – incontro valido per le qualificazioni all’Europeo che si giocherà l’estate prossima in Germania – all’Italia serviva una vittoria per raddrizzare la classifica del gruppo C. E gli azzurri, dopo il deludente pareggio maturato sabato scorso a Skopje, fanno il loro dovere, cogliendo tre preziosissimi punti nell’economia del proprio girone. Secondi a quota sette – al pari della stessa selezione gialloblu e della Macedonia, ma con una partita in più da disputare – il futuro torna totalmente nelle mani degli uomini di Spalletti.
Le scelte di Spalletti
Nonostante l’opaca prova balcanica il commissario tecnico ripropone il comunque rodato 4-3-3. A Milano davanti a Donnarumma la cerniera centrale è composta da Bastoni e dall’ancor più giovane Scalvini (il classe 2003 rileva l’infortunato Mancini), mentre come laterali bassi vengono scelti ancora Di Lorenzo e Dimarco. Dalla cintola in su cambiano invece gli interpreti: Locatelli si prende la cabina di regia, alla sua sinistra agisce Barella, sul lato opposto Frattesi vince il ballottaggio con Pessina. Novità anche davanti, dove ci affidiamo al tridente Zaniolo-Raspadori-Zaccagni.
Il primo tempo: sale in cattedra Frattesi
Prima della cronaca una nota extra-calcistica. Nelle ore antecedenti la gara, nei pressi di San Siro, è apparso uno striscione in onore di quei volontari ucraini caduti difendendo la propria nazione e il confine orientale d’Europa. Sul campo il divario tra le due squadre appare netto fin dai primi minuti di gioco. È l’Italia a fare la partita, l’occupazione della trequarti avversaria è premiata al 12′: Zaccagni ruba palla e serve Frattesi, il destro della mezzala interista ci porta in vantaggio. Succede poco o nulla fino alla mezz’ora, ossia quando Zaniolo prova a concludere verso la porta difesa da Bushchan. Il tiro carambola sull’ex Sassuolo che sigla doppietta personale e conseguente raddoppio azzurro. Partita chiusa? Solo per poche battute, perché prima dell’intervallo una dormita generale permette a Yarmolenko di accorciare.
Italia-Ucraina, la seconda frazione
La ripresa inizia con la nostra difesa che si immola sulla botta di Tsygankov. Poco dopo (52′) Zaccagni, pescato in area da Zaniolo, si divora il terzo gol. All’ora di gioco poca fortuna anche per il destro secco del volenteroso Raspadori. Girandola dei cambi: Biraghi e Gnonto ridisegnano la catena di sinistra, Orsolini – l’ala del Bologna mancava da tre anni – e Retegui rivoluzionano il reparto avanzato. Nel mezzo, ennesima azione costruita sulla destra, Locatelli timbra la traversa. Nel finale ci abbassiamo – forse troppo – ma l’unico brivido è sulla zuccata di Konoplia, il quale – come di suol dire – mangia sulla testa di Gnonto senza inquadrare la porta. Finisce così, con l’esempio della nostra migliore gioventù – Scalvini e, ovviamente, Frattesi – che ci porta in dote tre fondamentali punti.
I prossimi impegni
Mentre i nostri superano l’esame ucraino, la Macedonia del Nord vince agevolmente a Malta. Se l’Inghilterra (tredici punti in cinque gare) sembra salda al comando della graduatoria, rimane viva la corsa al secondo posto che garantirebbe comunque l’accesso diretto a Germania 2024. A ottobre inizierà il girone di ritorno: a Bari affronteremo subito la piccola repubblica mediterranea per poi volare a Londra. Il mese successivo ancora la rappresentativa slava e quella gialloblu. Un possibile passo falso nella perfida Albione ci costringerebbe a fare bottino pieno nelle restanti tre gare. In caso contrario – o comunque se il percorso non dovesse essere così netto – andremo a giocarci gli spareggi, ma solo grazie ai risultati di Nations League. Uno scenario al quale, se proprio obbligati a farlo, penseremo a tempo debito.
Marco Battistini