Firenze, 29 dic – Il futuro dello storico caffè fiorentino “Giubbe Rosse” è appeso a un filo. Il tribunale di Firenze ha dichiarato nei giorni scorsi il fallimento della società “Gr Srl”, che gestiva il locale. La crisi si protraeva da parecchio tempo a causa di una situazione di ingente indebitamento. La società aveva presentato a fine marzo un’istanza di pre-concordato al tribunale di Firenze ma il piano di rientro è stato valutato non soddisfacente. Il pm nella istanza per la dichiarazione di fallimento e in udienza si è mostrato irremovibile: «La società versa in uno stato d’insolvenza irreversibile». Il caffè ha una grande importanza storica: dal 1913 divenne sede fìssa dei futuristi fiorentini e luogo di incontro per letterati e artisti italiani e stranieri.

ll giudice fallimentare Selvarolo ha concesso tre mesi di esercizio provvisorio nel tentativo estremo di salvaguardare il lavoro dei dipendenti e dar modo al curatore di riordinare i conti, in modo tale da poter procedere alla vendita del locale “a un acquirente serio e credibile”. Per salvare lo storico locale serve una proposta da almeno 2,2 milioni di euro e, a quanto riportato da La Nazione, l’imprenditore Mirco Carotti sarebbe pronto a rilevare l’azienda.

Per risollevare le sorti del caffè, il curatore fallimentare dott. Pandolfi ha veicolato una proposta particolare per la cena-veglione di san Silvestro. Per l’occasione, lo chef Alessandro Bartolomei, ha offerta la propria collaborazione a titolo gratuito “in segno di amore della citta’”. Spiega ancora il commercialista Pandolfi: “Il fallimento era ormai inevitabile. Ed è  giunto nell’interesse di tutti. Ora stiamo lavorando forte. Il sistema giustizia ha capito l’importanza di tenere aperto questo locale, patrimonio storico di Firenze. Dobbiamo salvare anche i dipendenti, bravissimi, ai quali va il nostro apprezzamento per la professionalità che continuano a dimostrare. Chiediamo però aiuto ai fiorentini: dateci una mano, a partire dal cenone del 31! Speriamo in un riscontro che sia anche di buon auspicio per quanto dovrà accadere ed essere deciso nel 2019″. Fiorentini, a capodanno sapete che cosa fare.

Cristina Gauri

 

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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