Home » Da Gozi a Scalfarotto: il Pd e il fascino irresistibile del suicidio politico

Da Gozi a Scalfarotto: il Pd e il fascino irresistibile del suicidio politico

by Valerio Benedetti
2 comments

Roma, 2 ago – C’è una precisa strategia dietro. Deve esserci. Altrimenti faremmo veramente fatica a spiegare la lunga serie di autogol che il Pd ha inanellato negli ultimi mesi: una ricerca tenace, caparbia e sistematica del suicidio politico.

Le ultime clamorose gaffe in ordine di tempo sono state quelle di Sandro Gozi e Ivan Scalfarotto. Il primo, incurante delle accuse rivolte al Pd di non fare gli interessi dell’Italia, ha deciso di fugare ogni ragionevole dubbio entrando direttamente a far parte del governo francese. Una mossa davvero astuta, non c’è che dire. Ma anche Scalfarotto non è stato da meno. Nel mentre la nazione intera era ancora in lutto per l’assassinio del carabiniere Mario Cerciello Rega, l’ex sottosegretario dem ha pensato bene di andare a trovare in carcere i presunti assassini del vicebrigadiere, dimostrando ancora una volta che il Pd è totalmente privo di senso dello Stato (e di intelligenza, ovviamente).  

Una strategia d’ampio respiro

Ma Gozi e Scalfarotto non sono affatto casi isolati. Pensiamo solo ai parlamentari dem che, un mesetto fa, sono saliti a bordo della Sea Watch. Una nave straniera sfida apertamente le leggi dello Stato italiano, e il Pd che cosa fa? Ma naturalmente prende le difese dei fuorilegge, mica della Repubblica italiana. Una Carola Rackete val bene una messa, avranno pensato Delrio e i suoi illuminati compagni.

Ma, a parte la mancanza di senso dello Stato, per capire il fiuto politico della sinistra italiana basta vedere come il Pd ha gestito la vicenda Bibbiano: prima ha tentato di nascondere o minimizzare la notizia, poi ne ha parlato, sì, ma solo per attaccare Salvini o per gridare al complotto dell’«estrema destra». Tra attestati di solidarietà agli indagati e cospirazionismo da terrapiattisti, il partito non ha mai condannato in maniera ferma e chiara i protagonisti di questo abominio. Finendo, così, per ritrovarsi completamente isolato.

Pd(r), il partito dei ricchi

Sul caso di Bibbiano, infatti, i dem hanno perso addirittura l’appoggio di cantanti e personalità del mondo dello spettacolo, quello che è stato per decenni una riserva di caccia della sinistra. E, tanto per non farsi mancare nulla, il Pd è riuscito anche ad attaccare un’icona nazionalpopolare come Jerry Calà: «Sottospecie di comico fallito», «cretino senza talento» è stato il lungimirante commento di Anna Rita Leonardi, ennesima dirigente dem in cerca di visibilità (e insulti social).

L’autorappresentazione del Pd come «partito degli stronzi», del resto, fa il paio con la caparbia volontà di profilarsi come «partito dei ricchi». Senza contare le dichiarazioni sprezzanti della figlia di papà Maria Elena Boschi contro i povery che chiedevano il reddito di cittadinanza (misura discutibile, ovvio, ma anche molto popolare), pensiamo solo a Luigi Zanda: in un periodo storico in cui gli italiani ce l’hanno a morte con i privilegi della «casta», il tesoriere del Partito democratico non trova di meglio da fare che proporre… un aumento degli stipendi dei parlamentari! Un’altra mossa da 10 e lode.

La deriva del Pd

Insomma, il Pd ha deciso di farsi odiare dagli italiani e di perdere quella poca credibilità che gli è rimasta. Eppure Zingaretti pare contento così: il neosegretario, infatti, lascia fare e non sembra minimamente turbato dalle uscite dei suoi e da questa curiosa strategia del suicidio politico. L’unico che ha avuto qualcosa da ridire è stato il «pariolino» Carlo Calenda, che così ha commentato le ultime gaffe dei suoi compagni di partito: «È il caldo. Spero che sia il caldo. Perché tra Gozi ieri e Scalfarotto oggi vi giuro che stiamo raggiungendo vette di stupidità mai prima conquistate nella politica contemporanea». E il fatto che ad accorgersene sia stato Calenda, uno che non brilla certo per genialità politica, ecco, pure questo è piuttosto grave.

Valerio Benedetti

You may also like

2 comments

Commodo 2 Agosto 2019 - 12:10

Con cocente dolore mi permetto di dubitare fortemente che gli elettori P.D.rasti scendano al di sotto del 15%. Purtroppo bisogna prendere atto che quello definito giornalisticamente lo “zoccolo duro” del pidiessismo, è una sorta di “monolito” delinquenziale ed è fiero di esserlo, e farsene una ragione. Questo “monolito”, se mi si passa il termine, (improprio, perché è pur sempre un agglomerato di persone, brutte fin che vogliamo, ma persone), ha fatto di se stesso e di tutti i crimini e le cialtronerie commesse ai danni di chiunque abbiano potuto colpire, un oggetto di culto. Ripugnante e blasfemo, ma culto. La sconcezza fisica e morale intesa come modello di vita.

Reply
Franco COSTANTINI 4 Agosto 2019 - 8:33

Prima Fiano con l’allarme per il pericolo fascista, inesistente (vivo a Genova, ho visto 30 manifestanti di Casa Pound fronteggiati da 3.000 antagonisti, teppisti da stadio e “ragazzi” dei centri sociali, quindi …), poi i buonisti in servizio permanente effettivo salire sulla nave pirata, ancora il Gozi con Macron e ora Scalfarotto a sincerarsi delle condizioni dei due poveri e tormentati ragazzi americani. Credo proprio che il pd, alla canna del gas, sia diretto da un gruppo di isterici psicopatici.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati