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Greta Thunberg: la rivolta garbata che piace ai signori del turbocapitale

by Diego Fusaro
21 comments
diego fusaro filosofo

Roma, 21 mar – Lo dico senza perifrasi edulcoranti e, come sempre, senza curarmi dei dettami del pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto. In filosofia, diceva lo Hegel, la via regia è pensare con la propria testa. Ecco allora ciò che penso. Siete irredimibili, se non avete capito che l’affaire Greta Thunberg è costruito a tavolino dagli architetti del turbomondialismo e dai taumaturghi della società dello spettacolo. È l’ennesima trovata per distrarre le masse dalla contraddizione economica e dalla lotta di classe. Per spostare l’attenzione, per mantenere in catene gli schiavi. Per dirottare la lotta. Che, infatti, diventa inutile, inefficace e puramente cosmetica, quando si scende in piazza a protestare per la pace nel mondo o per il clima.

Greta, l’anima bella (e inutile)

Greta e Juncker

V’è, ben inteso, un problema pace. E v’è, ben inteso, un problema clima. Ma scendendo in piazza in questo modo non si cambia nulla. Specie se non si identifica il nemico. Contro chi scendono in piazza Greta e i suoi sodali? Contro nessuno, di fatto. È una vacua protesta general-generica. Come direbbe Nietzsche, per tutti e per nessuno. Circola una foto. È immortalato l’euroinomane di Bruxelles, Juncker, che con deferenza bacia la mano a Greta Thunberg. Credo non vi sia altro da aggiungere per chiarire i rapporti di forza e la reale natura della protesta. V’è chi pensa di rovesciare i rapporti di forza scendendo in piazza e belando «paceeee, paceeee! Pianetaaaaa, pianetaaaa! Padroni, siate buoni con noi! Siate clementi! Beeee, beeee!». È la figura magnificamente tratteggiata dallo Hegel nella Fenomenologia dello Spirito (1807), alla voce «anima bella». Precari e supersfruttati, umiliati e senza possibilità di farsi una famiglia, schiavi del capitale e del padronato cosmopolitico. Ma loro scendono belanti in piazza per il clima. L’apice della subalternità dei giovani. Il capolavoro del potere tecnocapitalistico. Si aggiunga, poi, che gli stessi che sono rapiti dal commovente batticuore per Greta e per le sorti del pianeta sono per il Tav e per la trivellazione della Val di Susa.

La rivolta inoffensiva

Così sul rotocalco turbomondialista Il Corriere della Sera: «Greta Thunberg sembra il prodotto del nostro inconscio collettivo». E se invece fosse il prodotto in vitro dall’élite turbomondialista per distrarre dal conflitto di classe e dalla contraddizione economica? Rifletteteci. Può chi è davvero contro il rapporto dominante essere celebrato senza posa dai custodi dell’ordine dominante? I quali celebrano Greta sulle prime pagine dei loro rotocalchi cosmopolitici ormai da settimane. Se scendi in piazza per questioni che non toccano il rapporto di classe, come fa Greta, sei un eroe. Se scendi in piazza per i salari e contro il capitale, come le giubbe gialle, sei un antisemita. Vi è chiaro il messaggio? Ai padroni piacciono rivolte inoffensive. Rivolte arcobaleno di pecore belanti, remissive e postulanti, non di rivoluzionari à la Che Guevara, disposti a morire per i loro diritti e la loro libertà. State pronti. Entro breve, Greta Thunberg e chi sta realmente dietro ci spiegheranno che il nemico sono i sovranismi e i populismi, le vili plebi che scendono in piazza per i salari e contro i padroni, per il lavoro e contro il capitale. Ovviamente, da Greta e compagnia cantante mai una parola sul nesso tra capitale, globalizzazione, compressione salariale e tragedie ambientali.

La strategia del potere

Insomma, è presto svelato l’enigma Greta Thunberg, l’anima bella del mondialismo green. È il nuovo programma dell’élite cosmopolita per le imminenti elezioni europee. Per occultare economia, sfruttamento, classismo. Per nascondere lo scontro verticale tra Servo e Signore. E per spostare il dibattito sulla «vuota profondità» (Hegel) della pappa del cuore dell’ambientalismo arcobaleno, che è un falso universalismo interclassista che cancella il conflitto di classe e, così facendo, legittima il massacro a senso unico gestito dai padroni cosmopoliti a colpi di spread e spending review, magari anche di austerità depressiva in nome dell’ambiente. Ne volete una prova provante? Eccola. Nello scorso fine settimana, a Parigi vi sono stati nuovamente gravi incidenti con le giubbe gialle. Il ministro dell’interno Castaner ha accomunato alla tv estremisti, casseurs e giubbe gialle, come se fossero un solo gruppo di delinquenti: una vera dichiarazione di guerra. Ma ancor più interessante: ha esaltato i 140mila che in Francia hanno manifestato per l’ecologia, contrapponendoli alle giubbe gialle. Si conferma la strategia fintoecologista adottata dalle élites turboglobaliste, di cui Greta è inconsapevolmente marionetta, per cercare di screditare le vere proteste dei lavoratori contro il capitale e per i diritti sociali, contro il mondialismo e per la sovranità democratica nazionale.

Diego Fusaro

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21 comments

Uno 21 Marzo 2019 - 1:51

Turbomondialismo, turbocapitale, custodi dell’ordine dominante, mancano solo i rettiliani e gli illuminati.
Scusa Fusaro, mi sei simpatico, sei torinese come me, ma praticamente dici quello che dice Icke, solo che lui lo dice meglio e non annoia.

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Marc 24 Giugno 2019 - 12:20

Quindi, trattandosi di cose “risapute”, si tratta automaticamente anche di cose false: anche perchè “noiose” (se dette da lui…). Magari ai rettiliani crederai tu, “uno nessuno e centomila” del qualunquismo…

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Aldo 21 Marzo 2019 - 1:53

Sarà così ma per spostare l’attenzione delle masse diseredate bisognera” inventarne una al giorno.

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Francesco Di Carlo 21 Marzo 2019 - 2:04

È impeccabile nella sua facondia,non fa una gaffe, ssivammentesquaterna ormai da anni i suoi concetti hegeliani-marxiani-gramsciani-gentiliani e come un martello pneumatico ripete ossessivamente che l’unica cosa sensata che resta da fare alle masse è quella di abbattere il turbo capitalismo co n una mondiale turborivoluzione servendosi dell’uni strumento utile alla bisogna: alla rivoluzione mondiale, lo scontro frontale all’ultimo sangue col nemico di classe…….tutto il resto…è Noia!!!

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Nuccio Viglietti 21 Marzo 2019 - 2:37

Rivoltosi inoffensivi…se non ci fossero bisognerebbe inventarli…e poi encomiabili suffragette di destini planetari che mai…dico mai sfiorano il vero problema del pianeta ossia la sovrappopolazione…puzzano tanto di PIL…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

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Bracco 21 Marzo 2019 - 9:06

Hai detto bene.
La sovrappopolazione non è cosa da sottovalutare.
Se si vuole preservare la pace è meglio cercare di contenere la crescita di popolazione.

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Baruch 21 Marzo 2019 - 6:02

Un penoso sedicente turbofilosofo nullapensante alla corte berciante di putin & bannon si prende paura persino di Greta. Quando il riscaldamento globale gli brucerà il birignao (anche a tutti noi, ahimè) che cialtronerie avrà da dare a bere agli assetati imbecilli?

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Marc 24 Giugno 2019 - 12:22

Sarà buono il tuo Marx eh? E a proposito di ciarlataneria e complottismi, piuttosto vatti a fare qualche seria ricerca sulla falsa verità del riscaldamento globale, “birignao”…

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Andrea Feduzzi 22 Marzo 2019 - 12:17

Ma di tratta di un modo dei giovani per svegliare le coscienze… Certo che nell’immediato non risolve nulla ma comunque meglio di passare la giornata davanti ad una slot-machine

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Jessy 22 Marzo 2019 - 9:08

Ma veramente credete che Greta sia diventata “virale” per puro e semplice caso? Eh già, del resto chi pensa il contrario è solo un povero complottista… Mi viene in mente una ragazzina canadese 12enne di cui purtroppo non ricordo il nome, che qualche anno fa pubblicò dei video su youtube in cui spiegava in maniera perfetta il meccanismo del signoraggio bancario e del dumping sociale , una vera eroina
Altro che Greta! Eppure la sua visibilità è rimasta confinata al web, non è mai stata nominata in nessun TG e nessun politico le ha mai dato la mano… Chissà come mai… Svegliatevi !!!

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Luca 22 Marzo 2019 - 11:16

Articolo magistrale, complimenti a Diego Fusaro per la lucidità.

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Oigres1 22 Marzo 2019 - 1:53

Ma dov’è questa lotta di classe? Dove la classe operaia? Dove un modello economico anticapitalista? La vera contraddizione è nella redistribuzione delle ricchezze tra paesi ricchi e popolazioni alla fame. I gilè gialli non sono rivoluzionari perché per ottenere le loro richieste devono portare la Francia a un più feroce colonialismo. Lei è pronto a cedere metà della sua torta a chi l’ha tolta? Il movimento green è su un altro piano, ed è egualitario perché interessa allo stesso modo popoli di tutto il mondo. Ma questo mondialismo a lei non piace, vero?

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Pietro Forconi 24 Marzo 2019 - 9:54

Il 15 a Milano in Piazza Duomo si son viste sbandierare bandiere No Tav, molti che han manifestato il 15 hanno manifestato anche il 23 a Roma per la manifestazione contro le grandi opere inutili, c’erano cori anticapitalisti, cartelloni contro il capitalismo. È altresì vero che nell’eterogeneità del movimento vi erano anche un paio di bandiere europee. Queste cose ovviamente lei Fusaro – che si erge a giudicare un movimento eterogeneo riducendo e semplificando il tutto come un prodotto del “turbomondialismo green” – non le sa, evidentemente quello che sa delle mobilitazioni per il clima lo ha appreso su internet, ma in piazza a parlare con la gente e le associazioni non c’era, altrimenti questo semplificazionismo filtrato dalla monolettura bipolare Popolo-Elite che contraddistingue ogni suo intervento, non lo avrebbe applicato e magari avrebbe approfondito meglio la questione prima di parlare.

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Chi ha paura di Greta? Ecologia e globalizzazione | L'Identità di Clio 3 Aprile 2019 - 12:26

[…]  HYPERLINK “Greta Thunberg: la rivolta garbata che piace ai signori del turbocapitale” e Simone […]

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Roberto 23 Aprile 2019 - 10:33

Non sono per nulla sorpreso dei vostri inutili commenti da 100 lire ogni tre chili, chissà perché. Non mi aspettavo dal genere umano nulla di buono già da quando avevo 4 anni. È triste. È la cosa più triste! Diego Fusaro dice bene tutto quello che commenta, fa analisi intelligenti e molto precise, quasi ossessive. È anche vero che pecca di autoanalisi visto la sua aspirazione. Intendevo dire che i suoi ispiratori non sono stati un grande modello, paragonabile a quella Greta che lui critica. Praticamente hanno avuto la stessa utile funzione, un’altra trovata del sistema giudaico massonico che è stata messa in piedi con il preciso compito di controllare la specie umana a sua volta costruita chissà a quale scopo (è poco importante capire perché, altresì importante è invece essere coscienti della sua esistenza). Però fa riflettere, e questo è sufficiente allo scopo. Rimaniamo sintonizzati sulla stessa stazione e cominciamo ad usare meglio il cervello. Grata o non Greta, usiamolo senza massificarci, senza ipercriticare come intellettuali incalliti che si parlano addosso. È ora che cominciate a domandarvi cosa cavolo diamo venuti a fare sulla terra. Quando lo capiremo cominceremo il grande processo di inversione e vedrete che non si parlerà più di sfruttamento, razzismo, guerra, violenza, corruzione, terzi e quarti mondi, rettiliani, massoneria, terremoti e tsunami e chissà che altro. Il mio unico dubbio è che saremo capaci di farlo poiché penso che siamo un giocattolo costruito volutamente difettoso.

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Marc 24 Giugno 2019 - 12:24

Ma il problema di questi personaggi, figli di una società invertita e “annoiata”, è proprio che Fusaro dice cose vere: purtroppo (per loro), senza essere un “filosofo serio e accreditato” (leggasi, scaturito dalla tettarella marxista).

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Obama tifa Greta: l'estasi della (non) cultura del piagnisteo | NUTesla | The Informant 18 Giugno 2019 - 7:05

[…] il rischio che il tutto appaia come una parodia della parodia. Si alzino allora i gonfaloni dell’amazzone ecologista. E vade retro Frankenstein […]

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Marc 24 Giugno 2019 - 12:19

Una volta che i “sinistri” sono stati sgamati come utili idioti delle elite, queste ultime hanno visto bene di passare a utilizzare i “fratelli verdi”…

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