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Il 25 novembre contro la violenza sulle donne? Dedichiamolo a Norma Cossetto

by La Redazione
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Foibe

Roma, 25 nov – Una data che è un dovere ricordare abbracciando però un valore essenziale, soprattutto nella difesa dei diritti umani: l’onestà intellettuale. Infatti, è difficile lottare la violenza sull’ universo in rosa se si continuano a fare figlie e figliastre tra le donne che, in passato, hanno subito una violenza atroce, efferata, animalesca.

La violenza sulle donne ha un simbolo ignorato: Norma Cossetto

Veri e propri abomini commessi su donne solo perché italiane e la cui memoria continua ad essere oltraggiata solo perché fasciste, dimenticando così uno dei valori portanti della nostra civiltà: la pietas. Un esempio emblematico è quello di Norma Cossetto, la studentessa istriana violentata e uccisa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani. Infatti, le opere realizzate in suo ricordo sono state spesso destinatarie di atti vandalici e gli orrori subiti dalla ragazza prima di essere infoibata sono stati messi spesso in dubbio.

A tal proposito basti pensare quanto successo a metà ottobre, pochi giorni dopo l’anniversario della morte della giovane donna, avvenuta tra il 4-5 ottobre 1943. Si tratta dell’atto vandalico sulla lapide in memoria della Cossetto danneggiata a Oregina, Genova. Una targa commemorativa vandalizzata per la seconda volta da gruppi di sinistra che, durante il giorno delle celebrazioni per la manifestazione ‘Una Rosa per Norma’, a cura del Comitato 10 febbraio, avevano contestato coi rappresentanti dell’Anpi, tra fumogeni e frasi offensive rivolte alla memoria delle vittime delle foibe.

“L’Anpi, in particolare, ancora una volta si rende partecipe di manifestazioni negazioniste che negano ogni evidenza e offendono la memoria di tanti italiani che, dopo anni, sono usciti dall’oblio in cui le sinistre per li avevano relegati ed oggi fanno parte finalmente della coscienza del nostro Paese e vengono ricordati come meritano”. Questo è quanto era stato denunciato dal vicepresidente del senato Maurizio Gasparri.

Ma non è finita qui. La targa della giovane, proposta da Lorella Fontana e Mauro Avvenente per ricordare tutte le vittime delle foibe, è stata più volte oggetto di atti vandalici, proprio come successo questo ottobre. Ma sono varie le condotte vili e indegne contro la studentessa istriana. Lo scorso settembre, ad esempio, è stata danneggiata la panchina inaugurata in febbraio a Marina di Ravenna l’area verde in onore della ragazza, diventata simbolo delle Foibe.

“Far cessare questi atti barbari”. È stata questa la condanna mossa dall’ Unione degli Istriani. Tra gli altri atti deplorevoli da ricordare altresì quanto successo l’anno scorso nel Giardino di via Guelfa, in occasione del Giorno del Ricordo, dove è stata imbrattata la targa che intitola l’area verde a Norma Cossetto. Una condotta che il sindaco Matteo Lepore ha considerato “vergognosa”. Vergognosa come l’atteggiamento scettico di una certa sinistra.

La solita sinistra senza pietà

A tal proposito, basti pensare all’ osservazione mossa da Federico Auer, consigliere di Sinistra Civica Ecologista, nel corso della seduta del consiglio del I Municipio, quando, nel 2022, è stata discussa la mozione a prima firma di Fratelli d’Italia per la realizzazione di una targa intitolata a Norma Cossetto: “Ho approfondito e ci sono molte fonti che mettono in dubbio la narrazione fatta da uno storico che ha dichiarato che è stata violentata e trovata nuda”. Uno scetticismo che lascia un amaro tanto quanto la frase: “Una persona che sicuramente non era una combattente ma certamente apparteneva a una famiglia fascista. Questo è storicamente accertato”. Una frase dal sapore “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri”. Vicende vergognose, a maggior ragione se fatte dopo diversi interventi legislativi, come la legge 30 marzo 2004 n 92 con la quale è stata istituito il Giorno del ricordo come solennità civile nazionale italiana.

Nemes Sicari

 

 

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