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Il fotografo di Beppe Sala e quella passione per gli insulti a gay, rom e meridionali

by La Redazione
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fotografo di salaMilano, 14 lug – Post “razzisti, xenofobi e omofobi”, parole che vengono direttamente da Daniele Mascolo, fotografo per Expo, che come risulta dal sito, ha lavorato per un compenso totale di 131.641,8 euro a cui vanno aggiunti introiti per il materiale venduto a diversi quotidiani, e per la campagna elettorale dell’attuale sindaco di Milano, Beppe Sala. Ad incastrarlo sono delle dichiarazioni che emergono dal suo profilo Facebook, insulti contro neri, rom e meridionali: “zingaro di merda”, “negro di merda”, “scimmie”, “terroni”, “finocchi” e “froci”. Non ha risparmiato sgradevoli aggettivi nemmeno verso la città di Milano che viene definita “una città di merda” e non le ha mandate a dire nemmeno alla precedente amministrazione di centrosinistra guidata da Pisapia, che nel migliore dei casi viene salutata con il post “il vento che cambia puzza sempre più di merda”.

Lo scorso 12 giugno Daniele Mascolo si faceva immortalare sorridente insieme a Beppe Sala e scrive che, dopo la campagna elettorale, il sindaco ha deciso anche di portarselo in comune. I suoi messaggi variano dal mondo del calcio a quello della politica, il 5 gennaio del 2014, scrive: “Il campionato italiano è un campionato di scimmie”. 31 maggio 2011: “Più Rum, meno Rom, Vendola frocio indegno!” e “Stankovic, ci rivediamo ai semafori di viale Marche, zingaro di merda”. Ancora, 27 maggio del 2011, sempre in ambito calcistico: “Eto’o, Et’o, Et’o dopo la metro.. t’hanno visto con le scimmie, con le scimmie allo zoo!”. E qualche anno prima aveva preso di mira i calciatori Dida (“Sei veramente un negro di merda! Non ho altro da dire! Negro!”) e Balotelli (“non sei italiano, sei soltanto un negro africano!”). Ma non c’è solo lo sport, perché esprime le sue opinioni anche su altro, dai napoletani (“vesuvio lavali col fuoco”) agli immigrati.

Il neosindaco di Milano per ora si è limitato semplicemente ad affermare che Mascolo non ha un contratto lavorativo in quanto il comune di Milano ha già due fotografi a tempo indeterminato, rimanendo molto vago sul futuro del giovane fotografo. Aspettiamo il coro degli indignati speciali guidato dalla Boldrini, ammesso che “il pericolo di derive razziste e xenofobe” valga anche per un (ex) collaboratore del “centrosinistra“.

Saverio Andreani

 

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