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Il marocchino accoltellatore, un simbolo dell’immigrazione illegale

by Stelio Fergola
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Roma, 7 mar –  Un marocchino personificazione dell’immigrazione illegale, l’uomo che a Milano ha terrorizzato la folla in pieno pomeriggio ferendo sei persone di cui un paio pure gravemente. L’identikit da noi stessi pubblicato lascia poco spazio alle interpretazioni.

Un marocchino simbolo dell’immigrazione illegale

Siamo alle solite. La stampa mainstream fa a gara nel “non comunicare” la provenienza dell’uomo dalla coltellata facile. Ci riesce timidamente Adnkronos, poi ripresa dal Secolo d’Italia. Altrimenti, altrove, è semideserto. L’accoltellatore è generico, perché non si può indagare sui problemi che – forse, diciamo forse – potrebbe provocare un’orda di centinaia di migliaia di immigrati clandestini sul nostro territorio. Gente di cui non si sa nulla o quasi: esattamente come l’aggressore alla stazione di Milano.

Senza dimora, con precedenti, non si sa come sia arrivato: cosa potrebbe mai andare storto?

Ventirre anni e di lui si sa poco. Tra le poche notizie certe ci sono la sua condizione di immigrato clandestino che vive in Italia senza permesso, il fatto che non abbia una fissa dimora e i suoi precedenti penali. Due su tre sono le caratteristiche principali dei clandestini che giungono sulle nostre cose, la terza è spesso confermata dalle statistiche sulla criminalità. La verità nuda e cruda è che il marocchino in questione non è solo un soggetto pericoloso, ma anche un simbolo dell’immigrazione clandestina. La stessa che l’Ue praticamente vuole fomentare nonostante i Paesi membri stanchi siano ormai parecchi. La medesima che il governo italiano dichiara di voler fermare senza riuscire per ora ad ottenere un bel nulla, a parte le pacche sulle spalle di un’Onu che ancora una volta rivela la sua inutilità e le lagne delle Ong che fanno ciò che vogliono denunciando non si capisce bene quali crimini contro l’umanità.

L’immigrazione illegale, sì. La medesima che distrugge, in pratica, tutto: Paesi di provenienza, vite dei cosiddetti “migranti”, vite degli italiani, identità e culture. Per non parlare, ovviamente, della sicurezza nelle città. La quale ogni volta che viene ricordata deve trovarsi di fronte alla solita obiezione immigrazionista scema: “Ci sono anche i criminali italiani”. Come se fosse un buon motivo per andare a prendersi – e a mantenere nelle carceri – pure quelli stranieri. La banalità, spesso, va ripetuta. Perché chi è di fronte noi altrettanto spesso non ha nessuna intenzione di ascoltare, e allora per lo meno va messo con le spalle al muro della propria idiozia.

Stelio Fergola

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2 comments

Il marocchino accoltellatore, un simbolo dell’immigrazione illegale – Blog di Scrillo 7 Marzo 2023 - 8:15

[…] Il marocchino accoltellatore, un simbolo dell’immigrazione illegale […]

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fabio crociato 7 Marzo 2023 - 10:10

Il terreno “fertile” degli stupefacenti insani, incontrollati ed invitanti proprio non li vede nessuno? Non arriverebbero neppure o comunque mollerebbero tra comunità integre sul serio.

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