Home » Il multiculturalismo? Un modello impossibile invocato da chi odia l'Italia

Il multiculturalismo? Un modello impossibile invocato da chi odia l'Italia

by La Redazione
0 commento

Roma, 17 lug – Ancora vive, pulsanti di violenza e accecanti d’odio, le immagini di una Parigi “a ferro e fuoco”: qualcuno ha osato definirla “festa”. Del mondiale dell’ipocrisia, col suo carico artificioso e assurda censura, si è già parlato: vero. Ma della dicotomia fra immagini e parole, status quo e ritratta realtà, ancora no. Qui, una breve analisi. L’ossimoro è una figura retorica consistente nell’accostare parole che esprimono concetti diversi. Ossimoro è il must dell’odiatore della Patria medio: provare per credere.
“Ha vinto il multiculturalismo, viva la diversità, che bella la mescolanza!”: i vari Saviano (e te pareva), Renzi (sì, ancora lui, non ce ne siamo liberati) e Rula Jebreal (è riapparsa, che credevate?), non aspettavano altro. Così riappaiono, come sciacalli, per lucrare. Per propagandare un modello distruttivo, abortista, soccombente: il multiculturalismo, appunto. Ovvero, la negazione della nostra identità, delle nostre tradizioni. La privazione di libertà dell’essere, di quell’ossigeno chiamato “patriottismo”: che alimenta quei “vecchi sogni, da rendere forti perché questo nostro mondo non perda coraggio”, parafrasando Pound.
Il multiculturalismo nega tutto questo, lo combatte strenuamente. Tabula rasa: questo il suo obiettivo. Prevaricazione: questa la sua brama. E la “festa” a suon di furti, morti (due) e lacrimogeni, ben ce lo ricorda. Cosa ci sia di bello e arricchente, in tutto questo, dovremmo forse chiederlo ai bugiardi seriali. Agli odiatori della Patria, vampiri della nostra identità. Perché il multiculturalismo è come il formaggio sulle linguine allo scoglio: eresia. E’ il “vado a comprare le sigarette, poi torno”: colossale balla. Il multiculturalismo è il Giano Bifronte parzialmente celato dai soliti Renzi, Saviano, Jebreal. E dai loro tanti amici (meglio dire compagni) verso i quali abbiamo esaurito le mollette: per stendere, molti, veli pietosi. Ogni volta che ti daranno del “cattivo-razzista-fascista”, ricorda loro l’altra faccia del Giano Bifronte. Il vero, atroce, inguardabile volto di chi ci odia. Di chi ci odia per davvero.
Chiara Soldani

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati