Cagliari, 17 dic – «Babbo Natale non esiste, Babbo Natale è uno dei vostri genitori». Queste sarebbero le parole pronunciate da padre Simone Farci, parroco della chiesa di Sant’Antonio a Quarto Sant’Elena (Cagliari). Naturalmente, nel momento in cui ha declamato questa frase, erano presenti alla cerimonia tantissimi bambini anche molto piccoli, con le loro famiglie. E l’iniziativa del frate ha, come prevedibile, provocato le reazioni disperate dei pargoli, che proprio in questi giorni stanno scrivendo le letterine indirizzate a Babbo Natale nella speranza di ricevere gli agognati doni.
I catechisti presenti sono accorsi ad asciugare le lacrime degli infanti, così come le mamme presenti. Padre Simone Farci ha rifiutato di concedere commenti sull’avvenimento: molti genitori, però, gli hanno rimproverato il comportamento tenuto durante l’omelia, pur riconoscendone la buona fede. E la polemica, come è consuetudine contemporanea, vola anche su internet.
Nei gruppi Facebook della città di Quartu, una mamma commenta: “Non mi sembra giusto che durante l’omelia un uomo di chiesa dica ‘bambini, Babbo Natale non esiste, Babbo Natale sono i vostri genitori’, senza pensare che in chiesa ci siano anche bambini di 4, 5 anni. Non sarebbe stato più corretto lasciargli tutto il tempo per capire le cose da soli?”.
Ilaria Paoletti
5 comments
Sono vissuto in mezzo ai debiti e il Natale era, per noi, il tempo in cui noi bambini mangiavamo un po’ meglio rispetto agli altri giorni dell’anno, eccetto il periodo di Pasqua. Ricordo con commozione il fatto che mio padre e mia madre si facevano in quattro, con il lavoro, durante questo periodo, per riuscire a farci passare un buon Natale. Per questo, ho sempre stimato i miei genitori, che ci insegnavano già a quei tempi la durezza della vita e tutto ciò mi ha fatto crescere in modo coscienzioso e rispettoso degli altri e del loro lavoro, frutto di sacrifici. Oggi i bambini, superviziati, crescono pensando che tutto gli è dovuto. Purtroppo i tempi in cui viviamo non promettono niente di buono e penso che sia tempo di educare i bambini a rispettare gli altri, partendo proprio dal fatto di non far loro credere che tutto viene dalle fate o dai babbonatale, ma dal lavoro delle persone a cui loro devono portare rispetto. Penso che questo prete abbia fatto bene, a mostrare che i regali non vengono dalla magia, ma dal lavoro dei loro genitori e del loro affetto per essi. Abbiamo già perso abbastanza generazioni di persone che vivono staccate dalla realtà, è tempo di ritornare agli antichi principi.
Concordo in pieno. Una bello spunto di riflessione. Grazie per questo bellissimo commento.
Sì, ma qualche volta nella vita è bello, nonché positivo, anche poter sognare un po’……………..
Adesso che mi viene in mente, quando i miei genitori mi dissero che Babbo Natale non esisteva, rimasi veramente male, poiché mi sentii preso in giro, dalle persone a cui volevo bene e di cui mi fidavo. Infatti, io ai miei figli non gli ho raccontato la storia di Babbo Natale, ma gli ho detto che i regali glieli facevo io assieme alla mamma e ho sempre proposto loro di venire con me a comprare i regali. E loro sono stati sempre felici di questo.
Sono uomini di chiesa, facente parte di un azienda puramente commerciale, non sono persone di famiglia.
Su questa credenza ogni famiglia decide come viverla con i propri figli, i miei li ho coccolati anni con babbo Natale, anche solo per iniziare ad insegnargli la meritocrazia.
Purtroppo sia in chiesa che nella vita non esistea meritocrazia ma vive l Arroganza e la presunzione di essere in base alla posizione ottenuta in chissà che modo