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“Italia ai mondiali Qatar 2022”: i campioni del 1982 sono fiduciosi

by La Redazione
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Roma, 16 nov – L’Italia andrà a Qatar 2022. Almeno, questo pensano alcuni campioni del mondo del 1982, intervistati da Adnkronos.

“L’Italia andrà in Qatar”, cosi i campioni dell’ ’82

L’Italia andrà in Qatar, affermano gli azzurri del 1982. Marco Tardelli, Antonio Cabrini, Fulvio Collovati e Pietro Vierchowood sono fiduciosi, nonostante il deludente pareggio contro l’Irlanda del Nord. Dice Tardelli: “Squadra finita e Mancini ha esaurito il ciclo? Macché, ho una fiducia assoluta in Roberto, farà bene nel prossimo futuro. Ho solo visto una squadra con tanti assenti e con qualche problema, con l’Irlanda del Nord poteva vincere e non c’è riuscita. Ho molta fiducia in questa squadra, e d’altronde conosco bene queste vicende: dopo un grande evento vinto c’è un calo, ma non è assolutamente al capolinea. E assolutamente fiducia in Mancini, è lui che l’ha inventata. Credo che l’unico grande errore sia stato il pareggio con Bulgaria, ma ha sempre fatte grandi partite”.

Fiducioso anche Cabrini:”Siamo agli spareggi? Vuol dire che passeremo gli spareggi e andremo al Mondiale. Sono ottimista. Non facciamo i soliti italiani e manteniamo la fiducia in Mancini. La squadra non è la stessa che abbiamo visto quest’estate, mancano tre-quattro elementi importanti. E poi novembre è un periodo strano per le Nazionali: si sono fatte poche partite, siamo a inizio di stagione, c’è un modo differente di giocare, non sei al massimo della condizione e hai la testa al campionato”.

Gentile:”Prima dell’inizio della partita contro l’Irlanda del Nord ero molto fiducioso, pensavo che avremmo vinto, poi le cose non sono andate per il verso giusto ma credo che l’Italia troverà più motivazioni ai playoff e lì non potremo sbagliare”. Poi aggiunge: “C’è molta attesa per il mondiale in Qatar, una novità, dobbiamo esserci, non possiamo mancare. È successo anche a noi una volta campioni del mondo: tutti si aspettano che vinci sempre tutto poi però ci sono anche gli avversari, ieri si vedeva questa tensione in campo, non è stata una bella partita. Non è bello che una squadra campione d’Europa vada ai playoff ma ora guardiamo avanti e pensiamo a qualificarci”.

Anche Fulvio Collovati ci crede: “Eravamo abituati ad una Nazionale che giocava con l’anima dando tutti il 110%. Ora non è che non ci sia stato impegno ma forse inconsciamente dopo il trionfo dell’Europeo è mancato qualcosa, c’è stata meno cattiveria, in campo erano meno carichi. Capitò anche a noi che dopo il mondiale dell’82 vinto non ci qualificammo all’Europeo”. Lo storico difensore dell’Inter aggiunge poi: “Resto però ottimista per il playoff di marzo anche perché quello storicamente per il nostro calcio è un periodo migliore dell’autunno, penso che al mondiale ci andremo. Speriamo di aver tutti a disposizione e tra le squadre che potremo incontrare non ne vedo una più forte, sarebbe meglio evitare il Portogallo ma possiamo batterli tranquillamente”.

La “pareggite” e una squadra che si è complicata la vita

“Pareggite”, già. Un brutto male, che ha complicato la vita a una squadra agli inizi di settembre prima nel suo girone di qualificazione.Forse il meno ottimista, ma comunque fiducioso, è Pietro Vierchowod: “Ieri sera è stata una brutta partita, abbiamo rischiato di perdere contro una squadra come l’Irlanda del Nord composta da giocatori che militano in categorie inferiori: può succedere di rilassarsi. L’Europeo vinto ha portato a disputare queste gare in modo non corretto, siamo forti ma bisogna sempre lottare”.

“Per la prima partita dei playoff non c’è problema, affronteremo a Roma una squadra non fortissima, il problema è dopo chi trovi: dobbiamo ritrovare la mentalità giusta. A giugno eravamo affamati di vittorie, adesso abbiamo la pancia piena e abbiamo perso la concentrazione, prima erano consapevoli di dover affrontare tutte le squadre con lo stesso atteggiamento”, aggiunge l’ex-colonna della Sampdoria e della Juventus.

Alberto Celletti

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Sergio Pacillo 17 Novembre 2021 - 2:22

Gli effetti collaterali del vaccino di fanno sentire anche nel calcio.

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