Roma, 16 mag – L’Italia ha bisogno del gas russo. E la fonte da cui viene tale considerazione è tutt’altro che “di parte” in senso antioccidentale. È infatti la stessa Ue a comunicarlo, come riportato dall’Agi.
Italia e gas russo, l’incidenza sul Pil
Il Pil italiano non dovrebbe crescere oltre il +2,4% nel 2022 e dovrebbe salire ancora meno nel 2023 (+1,9%). Le previsioni attuali della Commissione europea abbassano le stime di crescita per il nostro Paese. Nelle precedenti proiezioni, a Bruxelles avevano previsto una crescita del 4,1% nel 2022 e del 2,3% nel 2023. Nel documento si legge che “gli effetti di ricaduta dell’aggressione militare russa contro l’Ucraina aggravano le interruzioni della catena di approvvigionamento e le pressioni sui prezzi esistenti”. E poi che “il tasso di inflazione dovrebbe salire vicino al 6% quest’anno e raggiungere una media del 2,3% nel 2023. Si prevede che il disavanzo pubblico e il debito diminuiranno al 4,3% e al 146,8% entro il 2023, poiché il sostegno politico correlato alla pandemia verrà gradualmente eliminato, ma rimarrà comunque ad alti livelli”.
“Gravemente colpita”
La crescita “mozzata” dell’Italia è dovuta in gran parte allo stop al gas russo, in quanto il nostro Paese è “uno dei maggiori importatori di gas naturale russo tra i Paesi dell’Ue, l’Italia sarebbe gravemente colpita da brusche interruzioni dell’approvvigionamento”. Un argomento sul quale è intevenuto pure il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni: “Per l’Italia, le prospettive a breve termine rimangono deboli, poiché la guerra ha intaccato il sentimento economico e ha esacerbato gli ostacoli esistenti alla crescita. Tuttavia, si prevede che il Pil reale aumenterà del 2,4% quest’anno. Per il prossimo anno, la crescita è prevista all’1,9% nel 2023, supportata da investimenti finanziati dal Recovery”. Inoltre, “sette Stati membri, tra cui la Germania, la Spagna e l’Italia, non avevano raggiunto il livello di produzione pre-pandemia alla fine dell’anno scorso. Si prevede che tutte le economie dell’Ue continueranno a crescere nell’arco delle previsioni”
Alberto Celletti
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