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Kubrick non tramonta mai: ritrovate tre sceneggiature inedite

by Alessandro Boccia
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Roma, 13 lug – A vent’anni dalla sua scomparsa, il mito di Stanley Kubrick, per molti il più grande regista della storia del cinema, non è affatto tramontato, anzi, è più vivo che mai. Secondo The Guardian, infatti, pare che gli eredi Kubrick abbiano scovato, presumibilmente nella sua tenuta nell’Herthfordshire, tre sceneggiature scritte dal regista newyorkese in un periodo compreso tra il 1954 e il 1956.

Le sceneggiature ritrovate

I tre scritti si intitolano The married man (“L’uomo sposato”) trentacinque pagine dattiloscritte, con note a margine stilate a mano e altre pagine invece scritte completamente a mano, The perfect marriage (“Il matrimonio perfetto”), sette pagine di descrizione di scene e note redatte con la penna e Jealousy (“Gelosia”) tredici pagine di materiale scritto a macchina e a mano. Non è arduo comprendere che tutte e tre le sceneggiature abbiano come tema centrale il rapporto di coppia, consolidato dal rito matrimoniale e, tuttavia, inquinato da difficoltà e delusioni. Leggendo il copione Jealousy, ad esempio, ci si trova davanti alla crisi coniugale di una coppia il cui rapporto, giunto ormai ai titoli di coda, è stato negli anni logorato dal risentimento e, appunto, dalla gelosia, come suggerisce il titolo.

Senza dubbio le tre sceneggiature sono state redatte in un periodo in cui Kubrick, giovane regista esordiente, era concentrato su ben altre storie. Ricordiamo infatti che il suo primo lungometraggio, datato 1953, Fear and Desire (“Paura e desiderio”) affrontava il tema della guerra e in particolare della condizione dei soldati al fronte. Nel 1955, con Killer’s kiss (“Il bacio dell’assassino”) e nel 1956 con The Killing (“Rapina a mano armata”), invece, il regista ha voluto omaggiare il genere thriller-noir, salvo poi tornare, quasi repentinamente, al genere bellico con Paths of Glory (“Orizzonti di gloria”), del 1957, nel quale diresse per la prima volta Kirk Douglas e che poi, nel 1960, ritrovò davanti la macchina da presa nel kolossal Spartacus. Solo nel 1962, con il film Lolita, l’ex fotografo della rivista Look (periodico per il quale Stanley Kubrick lavorava per pagarsi gli studi all’accademia di arte cinematografica) decise di affrontare il tema del rapporto sentimentale tra uomo e donna e lo fece in modo del tutto particolare, raccontando del morboso invaghimento di un professore per una ragazzina.

Gli anni ’50 di Kubrick

Secondo Nathan Abrams, professore della Bangor University, in Galles, tra i massimi esperti del regista britannico-americano, gli anni ’50 sono il periodo meno studiato della carriera di Kubrick, ed è probabile che quest’ultimo, a causa dei problemi relazionali che stava vivendo, tra il 1954 e il 1956, con la sua allora seconda moglie, la ballerina Ruth Sobotka, abbia cercato di esorcizzare le sue frustrazioni sentimentali buttando giù le tre sceneggiature. Anche se quelle idee non sono state mai cinematograficamente realizzate, soprattutto chi conosce il cinema di Stanley Kubrick può notare che in realtà siano finite, forse involontariamente, in Eyes Wide Shut, ultimo capolavoro del maestro con Tom Cruise e Nicole Kidman, ispirato dal libro di Arthur Schnitzler, “Doppio Sogno” e girato quaranta anni dopo il divorzio dalla Sobotka, avvenuto nel 1957.

L’incipit di The Married Man, infatti, sembra avvalorare questa tesi: «Il matrimonio è come un lungo pasto con il dessert servito all’inizio. Immaginate gli orrori di vivere con una donna che ti si appiccica come una ventosa, la cui vita ruota attorno a te, mattina, pomeriggio e sera? È come annegare in un mare di piume. Sprofondare sempre più a fondo nelle profondità soffocanti dell’abitudine e della familiarità. Se solo avesse lottato in qualche modo. Se si fosse arrabbiata o se si fosse ingelosita, anche una volta soltanto. L’altra notte sono andato a farmi una passeggiata, subito dopo cena. Sono tornato a casa alle due del mattino. Non chiedermi dove sono andato». Sembra prendere forma, davanti ai nostri occhi, l’immagine irrequieta di Tom Cruise che muovendosi in cerca di avventure, nella notte di una New York fredda e prenatalizia, ripensando al sogno erotico e infedele raccontatogli da Nicole Kidman (moglie nel film e anche nella vita), si domanda se fosse stato solamente un sogno.

Alessandro Boccia

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