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La triste deriva “inclusiva” di Victoria’s Secret

by La Redazione
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Victoria's Secret

Roma, 4 nov – Il corpo alto e snello di Gisele Bundchen (180cm) accompagnato da un viso angelico con occhi azzurri e una chioma bionda che scende su un viso con lineamenti delicati e in perfetta armonia. Di tutt’altra bellezza ma non certo da meno è Naomi Campbell, soprannominata la Venere Nera.

Un appellativo più che meritato, vedendo lo scatto della modella sulla copertina dell’edizione britannica di Elle nel 1986, che la battezzerà con questo epiteto. Anche in questo caso non manca l’altezza (177 cm) e un corpo dove le forme trasmettono sensualità ed eleganza: l’essenza della femminilità. Oltre alla Bundchen abbiamo un’altra modella brasiliana che ha fatto la storia degli Angeli di Victoria’s Secret: Adriana Lima La modella anche se, all’età di 42 anni e con ben tre gravidanze, non ha più il corpo che la portò al successo (situazione che le è stata difficile da accettare), ha comunque brillato in passerella con gambe da gazzella ed un sorriso ammaliante.

Ebbene sì, un tempo nelle sfilate di Victoria’s Secret c’erano questi tre Angeli e tante altre bellezze in rosa come Heidi Klum e Miranda Kerr. Ma si sa, la bellezza dà fastidio a chi non può averla trincerandosi dietro frasi sdolcinate che sfiorano il patetico e ideologie altrettanto patetiche che sfiorano il ridicolo. Si sta parlando della body positivity che, ahimè, ha bandito gli “angeli dal paradiso” sostituendoli con chi è ben avulso dal concetto di bellezza.

Victoria’s Secret: il bello condannato all’ esilio in nome dell’inclusività

Ed è così che al corpo avvenente e al viso aggraziato degli Angeli si sono sostituite donne scelte in base ai loro successi e al loro background. Dalle modelle trans alle plus-size, dalle atlete alle fotografe, per concludere con le imprenditrici. Tra le testimonial del marchio anche la calciatrice Megan Rapinoe, l’attrice Pryanka Chopra, Paloma Elsesser con la sua taglia 50.

Anche la recente campagna The Icon è un inno all’ inclusività. Infatti, è stata realizzata riunendo grandi nomi del passato e del presente della moda. L’inizio della fine è stato scritto nel 2019, quando l’azienda di lingerie, tra le più famose al mondo, ha deciso di cambiare radicalmente registro non organizzando più il noto Fashion Show, un evento nato nel 1995, che vedeva sfilare nuove collezioni di intimo indossate da una bellezza femminile dolce e graffiante, al punto da coinvolgere milioni di spettatori davanti allo schermo.

L’azienda ha deciso: abbracciare la battaglia politicamente corretta in onore dei nuovi valori della “generazione Z”, quali appunto l’inclusività, ma non è finita qui. Infatti nel 2022 Victoria’s Secret ha lanciato il primo Brand Ambassador uomo con l’attore Darren Barnet, reso celebre dalla serie tv Non ho mai…, » A quanto pare, però, le battaglie in nome del politicamente corretto arricchiscono l’anima di nobili valori, quali appunto l’inclusività, ma impoveriscono le tasche.

Infatti, secondo la Cnn, il marchio prevede un fatturato di 6,2 miliardi di dollari quest’anno fiscale, in calo di circa il 5% rispetto al 2022 e ben al di sotto dei 7,5 miliardi di dollari del 2020 anche se, nel Nord America, resta il più grande rivenditore di biancheria intima, con circa il 20% della quota di mercato.

Un settore in subbuglio

Nel frattempo, gli squali sono sempre più affamati e stanno acquistando sempre più terreno. Si parla di nuovi marchi come Savage X Fenty di Rihanna e Skims, il marchio di intimo modellante co-fondato da Kim Kardashian Tra i più affamati c’è Skims che, quest’anno, prevede di raggiungere addirittura i 750 milioni di dollari di vendite, ben al di sotto dei circa 6 miliardi di dollari di Victoria’s Secret. Un film già visto anche con la Disney che ha aperto all’ inclusività arcobaleno e allo spirito woke, tra personaggi che da bianchi sono diventati di colore e baci gay, ritrovandosi alla fine con perdite nette per 460 milioni di dollari, registrate nel terzo trimestre del suo esercizio fiscale, circa 417,5 milioni di euro, a fronte di utili per 1.409 milioni di dollari (1.278,7 milioni di euro) registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.

Victoria’s Secret e Walt Disney, due colossi che hanno fatto la storia della moda e dell’intrattenimento e che, adesso, rischiano di restare sepolti sotto le loro stesse macerie. Forse è arrivato il momento di rispolverare le ali d’ Angelo?! Dopotutto la bellezza salverà il mondo.

Nemes Sicari

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