Roma, 22 ott – L’amore: nulla di piĂą difficile da dire, definire. Talvolta, nulla di piĂą difficile da vivere. Ci riuscì molto bene Catullo, col suo “Odi et amo” (Carme 85): sentimento gianobifrontico, indubbiamente. “Odio e amo. Forse tu chiedi perchĂ© io faccia ciò. Non so, ma sento che accade e mi tormento”. Ci offre una visione tuttora contestualizzabile (con approfondita analisi), il sociologo Zygmunt Bauman: “L’amore è un prestito ipotecario fatto su un futuro incerto e imperscrutabile”. Questo è l’amore liquido (il riferimento alla societĂ teorizzata dallo stesso Bauman, è pressochĂ© inevitabile). L’amore certo esula da definizioni (come detto) e stringenti contestualizzazioni spazio-temporali.
Ma la declinazione moderna del supremo sentimento, restituisce un quadro dai toni freddi, inespressivo, decisamente incompiuto. Un amore, quello liquido, subordinato al consumismo imperante. Relegato a mero accessorio: del quale potersi disfare, alla prima occasione utile. E senza troppe implicazioni. Nella societĂ (liquida), l’amore è prodotto: immesso nel mercato con data di scadenza giĂ stabilita. Con un destino aprioristicamente scritto: un amore, dunque, non definibile tale. RazionalitĂ , tempistiche stringenti, fragilitĂ e assenza di fiducia: questo, l’identikit del “moderno amore”. Il consumismo sfrenato, la mancata volontĂ di impegnarsi per “sentirsi liberi”, rendono l’uomo d’oggi vittima di se stesso: nel desiderio di emanciparsi, in realtĂ ci si omologa. Nel desiderio di svincolarsi, in realtĂ ci si imprigiona. Si cerca di eludere la routine, emblematicamente rappresentata dal vituperato matrimonio. PerchĂ© “fin dall’infanzia siamo stati abituati a rincorrere oggetti usa e getta, da rimpiazzare velocemente. Non conosciamo piĂą la gioia delle cose durevoli, frutto dello sforzo e di un lavoro scrupoloso“.
Bauman condannava il liberismo, applicato all’amore. L’anteporre dinamiche “altre” all’animus del vero sentimento. Giunge in suo soccorso, la “relazione pura post-moderna” di Anthony Giddens: “PerchĂ© una relazione abbia una chance di durare, è necessario l’impegno”. L’amore liquido-moderno si consuma al bancone di un fast food. Dove voracemente si mangia e velocemente torna la fame. La relazione pura, invece, predilige lo slow food: il rispetto dei tempi, una strenua perseveranza, senza venir meno l’intensitĂ del sentimento. Oltre lo spazio ed oltre ogni tempo, la lezione di Bauman resta spunto di riflessione: quanto mai attuale.
Chiara Soldani