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Le 5 grandi bufale su CasaPound

by Ilaria Paoletti
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Roma, 26 apr – Negli ultimi giorni il giornalismo nostrano ci ha regalato finezze e trame degne del padre di James Bond, Ian Fleming. Al centro di queste fantasiose ricostruzioni giornalistiche CasaPound colpevole, a fasi alterne, di essere favorita dal Kgb o di avere una “talpa in Campidoglio” sotto le spoglie nientemeno che di una maestra d’asilo.
Non è di certo la prima volta che le tartarughe frecciate divengono protagoniste, loro malgrado, di romanzeschi reportage giornalistici che si rivelano, davanti alla realtà dei fatti, delle gigantesche montature. E oggi, tra una Raggi contestata durante le manifestazioni del 25 aprile al grido di “libera CasaPound” e una Boldrini che accusa il partito di Simone Di Stefano, con una certa spocchia e faciloneria, di antisemitismo è il caso di ripercorrere tutti questi feuilleton che sono stati costruiti attorno agli abitanti di via Napoleone III. Per ricordare a quali vette di assurdità l’isterica opposizione di cordate come L’Espresso, Repubblica e affini riescono a raggiungere.

5) La Boldrini, Umberto Eco e “l’antisemitismo”

Ieri era il 25 aprile e tra uBella Ciao dedicata a Mimmo Lucano e i sindacati che attaccano i lavoratori che preferiscono (appunto) lavorare, in tv va in onda lo spettacolo della banalità: ovvero Corrado Formigli che a Piazzapulita interroga il massimo esperto italiano sul Fascismo, Laura Boldrini. Dall’alto della sua statura morale e politica l’ex “presidenta” della Camera si lascia forse un po’ troppo andare: oggi il Fascismo è CasaPound e quindi, Costituzione alla mano, deve essere sciolto il partito (alla faccia della democrazia che ha vinto dopo il 25 aprile!). E siccome se si parla di Fascismo e ci si vuol dare un tono non si può prescindere da Umberto Eco, la Boldrini che ha studiato tutto il vademecum del perfetto antifascista dichiara: “Il razzismo, l’antisemitismo, il mito della forza, il maschilismo, il nazionalismo esasperato, basta leggere Umberto Eco che descrive che cos’è il fascismo eterno”. In uno stato di democrazia dove, tuttavia, non vige il contraddittorio (nessun esponente di Cpi è stato invitato a confutare le “tesi” della Boldrini) almeno esistono i social. Così il segretario nazionale Simone Di Stefano ha usato Twitter per annunciare all’esponente del fallimentare Liberi e Uguali quanto segue: “Grazie Laura Boldrini per essersi candidata a finanziare la nostra campagna elettorale con il risarcimento per diffamazione che otterremo previa querela per averci accusato di antisemitismo”. E’ la democrazia, baby.

4) Alemanno e il “regalo milionario” a CasaPound

Correva l’anno 2012 quando il Corriere della Sera riportò uno “scoop”: il Comune di Roma, allora guidato da Gianni Alemanno, avrebbe “comprato” lo stabile di Via Napoleone III per nientemeno che 11 milioni di euro, favorendo in questo modo gli occupanti. A scoprire questo “scandalo”  consiglieri del Partito Democratico che corrono lestamente a denunciare l’affaire. “Ci pare che l’intera operazione, sia nata al il fine di assicurare una prestigiosa sede a questa organizzazione di estrema destra” dichiararono i consiglieri  Athos De Luca e Gemma Azuni “continuando a sponsorizzare e proteggere movimenti che si ispirano al nazifascismo”. Peccato che non si sarebbe trattato di un “acquisto” ma di una permuta: un cambio di proprietà da demanio a Comune: cosa che, preme dirlo, nonostante gli allarmisti piddini non è accaduta! Dunque, nessun vantaggio “economico” per Cpi. Il passaggio della proprietà dello stabile al Campidoglio, inoltre, sarebbe stato certamente causa di maggior incertezza sul futuro della sede: in soldoni, lo sgombero sarebbe stato onere del Comune quindi oggi di Virginia Raggi la quale avrebbe potuto passare dalle (tante) parole ai “fatti”. Last but not least, i rapporti tra CasaPound e l’allora sindaco Gianni Alemanno erano tutt’altro che rosei: ma si sa, per chi vive dall’altra parte della barricata è facile fare di tutta l’erba “un fascio”.

3) “Carbonara Connection!”

L’inchiesta intitolata “CassaPound” e firmata da Andrea Palladino, Giovanni Tizian e Stefano Vergine, pubblicata da L’Espresso, lascerebbe intendere che una rete di normalissime imprese private impegnate in normalissime attività commerciali (dalla ristorazione all’editoria, dall’abbigliamento alla comunicazione) messa in atto da alcuni appartenenti alle tartarughe frecciate sia un potentato degno dei Rockefeller. “Non c’è che dire, è decisamente cresciuto questo movimento. Un’onda nera di tesserati, con un centinaio di sedi sparse per l’Italia, una web radio, associazioni di vario genere, librerie, società editrici. E con aziende e cooperative di riferimento, come ogni partito che si rispetti” si legge alla fine della “scabrosa” inchiesta. Dove sarebbe, quindi, lo scoop? Incredibile ragazzi, i camerati lavorano, e quando lavorano, pensate un po’: guadagnano. Alla luce del sole. Soldi meglio spesi su di loro che quelli che investe l’editore sui firmatari di questo pretenzioso e vuoto reportage che voleva aprire un vaso di Pandora e al massimo ha alzato il coperchio di una pentola.

2) La “talpa” in Campidoglio

La presunta talpa di CasaPound debutta sulla stampa il 10 aprile scorso, due giorni dopo le proteste dei residenti di Casal Bruciato per l’assegnazione di un alloggio popolare ad una famiglia rom. IFatto Quotidiano citando come fonte affidabile sull’esistenza della “gola profonda” di Cpi in Campidoglio nientemeno che l’Unione Inquilini e Asia Usb – sindacati di riferimento dell’estrema sinistra. La Guardia di Finanza titolare dell’inchiesta per danno erariale in riferimento all’immobile di via Napoleone III numero 8, ha scoperto che tra i residenti dello stabile figura un dipendente del Comune di Roma. Una maestra d’asilo. Ecco la Mata Hari che, tra una nanna e uno zainetto, rivela scottanti informazioni sugli immobili del Comune a quei “cattivoni” di Cpi! E così la voce arriva al Corriere della Sera, il Messaggero e Repubblica.
“Ma si sono chiesti cosa può sapere una maestra d’asilo di case popolari e assegnazioni? Chi mi dovrebbe dare informazioni simili? Sono tutte cose assurde, fondate sul nulla” 
dichiara la dipendente comunale e francamente l’obiezione, al netto della voglia di visibilità della Gdf e del tentativo di “pressione” su Matteo Salvini a mezzo CasaPound, è inappuntabile. Oppure dobbiamo iniziare a pensare che anche i netturbini ci stiano “spiando”? (Questo spiegherebbe perché l’immondizia non viene raccolta).

1 – CasaPound e “la spia che venne dal freddo”

Ultimamente c’è tanta nostalgia dei blocchi contrapposti, della guerra fredda e del fantastico mondo dello spionaggio: così, i cronisti de L’Espresso, invece di sfogare le proprie velleità di guerre vintage rivedendosi un film come Le vite degli altri preferiscono loro (appunto) inventarsi le vite degli altri. CasaPound, come i nazisti nei film di Indiana Jones, è il cattivo perfetto: il partito delle tartarughe frecciate sarebbe riuscito a presentarsi alle elezioni europee perché appoggiato nientemeno che dal Kgb (ovvero direttamente dal presidente russo Vladimir Putin) grazie all’apporto di un europarlamentare ungherese, tale Béla Kovacs (a questo punto, con un guizzo di fantasia, i nostri “amici” dell‘Espresso lo potevano ribattezzare Lugosi!). Kovacs, in realtà, appartiene con il suo partito all’Alleanza europea dei movimenti Nazionalisti (Aemn) a cui è collegata, appunto, la lista di CasaPound. Come tutti gli altri parlamentari, Kovacs è stato eletto grazie ai voti dei suoi cittadini. E come tutti gli altri partiti, CasaPound potrà concorrere alle prossime elezioni europee. Andreotti disse di sé che “a parte le guerre puniche, mi attribuiscono di tutto”. Attendiamo che i giornalisti de L’Espresso incolpino CasaPound degli attriti con Cartagine.

Ilaria Paoletti

 

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3 comments

Giorgio 26 Aprile 2019 - 7:15

… non trascurare la pista della Banda Bassotti

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Giuseppe Guarneri 26 Aprile 2019 - 9:35

Il sistema affamatorio italiano filo europeo statunitense trema incomincia a bacillare .
Tutti coloro che hanno per decenni impoverito l’italia sfruttando il lavoro degli italiani stanno per uscire definitivamente dalla scena del potere politico italiano ,odiati da tutti . Costoro sanno che l’ingresso di italiani onesti e non appartenenti alle caste affamatrici italiane magistrati,avvocati,dottori,banchieri e assicuratori porterà all’ Italia cambiamenti radicali e perdita di benefici e di privilegi.
Non è solo invidia quella dei comunisti è paura di perdita di potere .Forza casa pound forza ragazzi …. Camerati tutti nessuno escluso parlare di apologia di nazional socialismo in Italia NON È REATO.
Quindi siamo più furbi cambiamo lessico e non abbocchiamo alle provocazioni.

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Orlando 27 Aprile 2019 - 4:10

Continuiamo a lottare con lealtà e purezza d’animo e d’intenti, con i mezzi politici legali concessi dalla Costituzione ad ogni partito, per offrire ai nostri Connazionali una possibilità di scelta, un alternativa sovranista, che non è una parolaccia, contro il turbocapitalismo globalista. Se questo diverrà reato ne risponderemo, fino ad allora non ci avrete mai come volete voi!

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