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Le “battaglie di Panzer” e la psicologia del soldato russo: nelle librerie un gradito approfondimento

by La Redazione
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Roma, 4 giu – Esce l’edizione italiana di Le battaglie di Panzer, curata da Andrea Lombardi, che si concentra sul fronte orientale della seconda guerra mondiale. Nelle memorie trascritte del generale tedesco Friedrich Wilhelm von Mellenthin, anche un interessante approfondimento sulla “psicologia del soldato russo”, di cui vi proponiamo un estratto.

Battaglie di Panzer e “psicologia del soldato russo”

Non c’è modo di immaginare quale sarà la prossima mossa dei russi: passano da un estremo all’altro. Con l’esperienza risulta abbastanza semplice immaginare quel che farà un soldato di qualunque altro paese, ma con i russi non è mai possibile. Le qualità dei russi sono inconsuete e sfaccettate quanto il loro vasto e selvaggio paese. I russi hanno una pazienza e una capacità di resistenza che supera l’immaginazione, un ardimento e un coraggio incredibili; ma a volte si rivelano degli ignobili codardi. In alcune occasioni, delle unità russe che avevano respinto attacchi tedeschi con ferocia efferata si diedero poi alla fuga di fronte a un piccolo gruppo d’assalto. Ci furono Battaglioni il cui morale crollò già al primo colpo di cannone, ma poi quegli stessi Battaglioni combatterono con una caparbietà sfrenata il giorno successivo. Il soldato russo è del tutto imprevedibile: oggi non gli importa se i suoi fianchi sono scoperti oppure no, e all’indomani trema all’idea di avere i fianchi esposti. Trascura princìpi tattici consolidati ma rispetta alla lettera i manuali in dotazione. Forse la chiave di simili atteggiamenti sta nel fatto che il russo non è un soldato che impiega la coscienza o esercita la propria libertà di pensiero, ma è preda di sentimenti che un europeo occidentale non può comprendere. I russi sono istintivi, coraggiosi per natura, e facili prede delle emozioni. L’individuo si perde facilmente nella massa, e la sua formidabile capacità di resistenza è data da lunghi secoli di patimenti e privazioni. Grazie alla forza innata di queste qualità, i russi sono da certi punti di vista superiori ai soldati occidentali, che sopperiscono alla propria inferiorità facendo ricorso alla disciplina e all’addestramento.

Una guerra dai risvolti imprevedibili

Per i tedeschi, si sa, fu una questione assai difficile da introiettare. Il testo di von Mellethin, in tal senso, è una testimonianza importante. Perché da quello scontro, probabilmente, nacquero le sorti della guerra. Prima dell’Operazione Barbarossa indirizzata in un senso ben preciso. Dopo, destinata a dinamiche drammatiche che ben conosciamo.

 

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