Home » L’Europa, noi, gli altri: quattro tesi per superare le allucinazioni

L’Europa, noi, gli altri: quattro tesi per superare le allucinazioni

by Adriano Scianca
1 commento

Firenze statua NettunoRoma, 28 feb – Quattro tesi sull’Europa. Quattro tracce che seguono quattro citazioni “autorevoli”, per tornare a ragionare su noi stessi e a partire dai noi stessi.

1. «Noi siamo, in una parola – che sia la nostra parola d’onore! -, buoni Europei, gli eredi dell’Europa, gli eredi straordinariamente ricchi ma anche straordinariamente carichi di doveri di millenni di spirito europeo».
Friedrich Nietzsche

La professione di identità, innanzitutto. Chi siamo noi? Italiani, certamente. Ma c’è una storia che precede la nostra epopea nazionale. E, forse, una che le succede. Di sicuro ce n’è una che la contiene. Da Mazzini a Mussolini, la storia del nazionalismo italiano è stata anche la storia di una vocazione europea, di un’Italia che va al di là dell’Italia. Di un nazionalismo che è più che nazionalismo, di una nazione che ambisce a una dimensione superiore. Ma per ritrovare questa consapevolezza, dobbiamo ritornare a respirare un alito di civiltà, lontano dai provincialismi, dagli egoismi, dalle visioni filistee e piccolo borghesi. Dobbiamo ritrovare il senso di un’intera avventura storica millenaria. I popoli europei sono fratelli: hanno condiviso le stesse conquiste, condividono oggi la stessa alienazione.

2. «L’evidenza dell’Europa è tale che i suoi stessi occupanti sono costretti ad usare un linguaggio europeo».
Jean Thiriart

Europa è, sfortunatamente, oggi il nome di una truffa criminale. L’Unione europea incarna il tradimento sistematico dell’Europa. Essa si concepisce come uno spazio liberato dalla storia e fa di tale condizione la propria ragion d’essere: la nostra unica identità ammessa è quella di non avere identità. I cinesi vanno fieri della loro cinesità, gli arabi della loro arabità, agli europei oggi è permesso andare fieri solo del loro niente.

3. «Bisogna che immediatamente,
Subito,
In questo stesso attimo,
Costruiamo la torre della nostra disperazione e del nostro orgoglio.
Con il sudore ed il sangue di tutte le classi
Dobbiamo costruire una patria come non si è mai vista.
Compatta come un blocco d’acciaio, come una calamita.
Tutta la limatura d’Europa vi si aggregherà
per amore o per forza».
Pierre Drieu La Rochelle

L’Europa sarà “una patria come non si è mai vista”. Eppure, persino gli ambienti identitari la identificano sempre con il già visto. Esiste tutto un immaginario europeista certo interessante, ma datato, fatto di castelli, fate e armature, che ci parla di un passato glorioso ma che non torna. Attorno a questo immaginario e al discorso ideologico che esso veicola non si aggregherà mai nessuno, se non i nostalgici. Occorre la creazione di un immaginario europeo contemporaneo. Uno stile europeo, una forma europea, un discorso europeo proiettato verso l’avvenire. Un europeismo rivoluzionario.

4. «La dottrina mistica di lotta e vittoria rappresenta per noi un apice luminoso della nostra comune concezione dell’azione in senso tradizionale».
Julius Evola

In molti ambienti ostili al pensiero dominante liberal si sta diffondendo una pericolosa ebbrezza di vittoria. Trump, Putin, la Brexit: gli editorialisti politicamente corretti tremano, quindi stiamo vincendo. È a causa di questo errore che ogni potenzialità racchiusa nell’epoca presente ci sfugge. Credendo di poter raggiungere una vittoria per procura, automaticamente smettiamo di giocare, figurarsi di vincere. Ma per essere antagonisti dobbiamo almeno essere agonisti, cioè essere consapevoli di stare nell’agone. Non c’è vittoria senza lotta. L’assurda convinzione di avere la vittoria a portata di mano senza lottare, senza combattere, solo per riflesso delle mosse altrui, è pericolosa e incapacitante. Nella storia, ognuno gioca la sua partita, credere di vincere senza giocare significa essere preda di un’allucinazione.

Adriano Scianca

You may also like

1 commento

Jean 1 Marzo 2017 - 7:08

Finalmente!!
Grazie Scianca, le allucinazioni menzionate e dominanti mi stavano facendo perdere ogni speranza in una visione identitaria reale , questo articolo mi consola.

Jean

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati