Parigi, 10 mar – Il 2 settembre del 1870, l’Imperatore francese Napoleone III si arrese ai prussiani a seguito della sconfitta di Sedan. La sconfitta portò alla proclamazione della Terza Repubblica, che continuò la guerra contro la Prussia fino alla capitolazione di Parigi, avvenuta nel gennaio del 1871 dopo un assedio durato quattro mesi.
A questo punto, la maggior parte dei membri dell’Assemblea nazionale (per lo più conservatori e monarchici) e il governo guidato dal reazionario Adolphe Thiers, furono disposti ad accettare i termini del trattato di pace imposti dal primo ministro prussiano Bismarck. Termini durissimi e mortificanti per i francesi, che imponevano la presenza militare prussiana a Parigi.
Parigi si rivolta
La popolazione della capitale non volle piegarsi a questa umiliazione e si ribellò, decisa a riprendere le armi contro il nemico. Così il 17 e 18 marzo 1871, gli abitanti di Parigi insorsero contro il governo nazionale ed elessero un Consiglio municipale, noto come Comune di Parigi.
La Comune nazionalizzò i beni ecclesiastici, sancì la separazione tra Stato e Chiesa, attuò lo sblocco dei salari, introdusse l’istruzione obbligatoria, gratuita e laica, abolì l’esercito permanente che sostituì con una milizia e cedette la gestione delle fabbriche abbandonate dai proprietari a cooperative d’operai.
La fine della Comune di Parigi
La reazione delle classi dominanti francesi fu durissima. Grazie all’aiuto dell’occupante prussiano, che liberò una parte dei prigionieri di guerra, il governo reazionario di Thiers riuscì a raccogliere un esercito di centomila uomini e marciò contro la Comune di Parigi. Il 21 maggio le truppe governative irruppero nella città e per otto giorni infuriò la battaglia. Fu un massacro. Più di 20mila parigini furono uccisi e altri 14mila (compresi donne e bambini) furono condannati a pene severissime.
Si concluse nel sangue questo tentativo di riscatto del popolo parigino, che si ribellò alla capitolazione del governo di Thiers verso gli invasori e alle tendenze conservatrici e monarchiche dell’Assemblea di Versailles.
Eriprando della Torre di Valsassina