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"Luna di sangue": stanotte l'eclissi più lunga del secolo

by La Redazione
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Roma, 27 lug – Un’ora, 42 minuti e 56 secondi: sarà l’eclissi di luna più lunga di questo secolo. Questa sera si potrà osservare la luna in apogeo, ossia la distanza più lontana dalla Terra (406.223 km dal centro dei due corpi celesti). In questo tipo di eclissi, a differenza di quella di sole che dura al massimo 7 minuti e avviene quando la luna si pone in mezzo tra la terra e sole, è il nostro pianeta a interporsi tra la stella e il satellite terrestre. Quando la luna si troverà interamente nel cono d’ombra della terra, la superficie della prima assumerà un colore rossastro. Per questo l’abbiamo sentita chiamare “luna rossa” o “luna di sangue”: essa assorbirà la luce solare e si troverà nella stessa porzione di cielo di Marte.
Nello specifico, tra poche ore si vedrà la luna sorgere poco prima delle 21 e si giungerà alla fase di totalità tra le 21.30 e le 23.13, anche se il culmine si avrà alle 22.22 circa. Tutto il fenomeno terminerà poi all’1.30 della notte del 28 luglio e perciò durerà circa tre ore e 55 minuti. Dall’Italia il fenomeno sarà osservabile tra le 20.24 (entrata nel cono d’ombra) e le 00.19 (uscita dal cono d’ombra). Nelle stesse ore, sanno ben visibili anche Marte che sarà il più brillante perché in opposizione al sole e non vicino alla terra, Venere, Giove e Saturno.
L’anno scorso ad agosto abbiamo potuto assistere a un’altra eclissi di luna, ma quella volta fu solo parziale. Per trovare l’ultima totale non dobbiamo andare indietro di molto, infatti già nel 2015 ne ricordiamo una. Per chi osserverà il cielo la prossima notte alla ricerca di un luogo con poca luce artificiale (sempre nuvole permettendo) non sono richieste particolari attrezzature, a differenza di quando incontriamo il Sole in eclissi. I nostri occhi o al massimo un binocolo saranno sufficienti.
L’osservare il cielo non è per nulla “un’attività” moderna. Spesso gli astri, compresa la luna, venivano divinizzati nell’antichità è nella mitologia essa ha un carattere essenziale, quello dell’eternità. Questo satellite naturale è immortale, riapparendo ogni mese circa dopo essere sparito all’improvviso. Un simbolo di eterna rinascita, una garanzia per l’uomo e una realtà che si rinnova continuamente. Tutto questo non poteva che attrarre gli antichi e dovrebbe ancora essere uno spunto ai nostri giorni per un continuo rinnovamento. Non ci resta che osservarla con attenzione, nell’attesa di una nuova (eterna) eclissi.
Clara Tozzi

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