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Ma quale inchiesta? “Secondo Costa” è solo una scialba apologia del politicamente corretto

by Davide Romano
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Costantino della Gherardesca casapound trasmissione rai due secondo costaRoma, 25 mag – Nelle fila dei buonisti è tutto un “farsi i pompini a vicenda” (citazione di Tarantino) su quanto sia bello pagare il canone Rai, ora che Costantino della Gherardesca conduce un “vero programma di approfondimento e inchiesta”. A chi (tra i non affetti da una forma acuta di buonismo) non avesse avuto la fortuna di guardare la prima puntata di Secondo Costa, andata in onda in seconda serata ieri sera su Rai Due, possiamo dire che si è perso ben poco. Una sfilza di luoghi comuni su integrazione, immigrazione e razzismo da far impallidire Laura Boldrini e Saverio Tommasi, questa è l’inchiesta, la provocazione “in punta di forchetta” del gay liberal Costantino Della Gherardesca. Tra i giovani immigrati che “ci pagano le pensioni”  e fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare, i rom che sono persone come noi perché mangiano con la forchetta, i giovani musulmani carini e integrati e i dj di Radio Padania che “parlano alla pancia del paese”, sembra di trovarci al festival del cliché.

Eppure proprio il fatto che Costantino sia un ultras del pensiero unico e del politicamente corretto, poteva anche paradossalmente offrire degli spunti. Pochi infatti sono così spudorati infatti nel sostenere Monti, Draghi, le élite, la finanza internazionale, la globalizzazione. Lui, nella divisione “populista” tra alto e basso lui non prova nemmeno a fingere una qualche vicinanza con il popolo, lui si dichiara con fierezza un alfiere dei poteri forti. Se posto davanti a qualche apparente contraddizione proveniente da campo opposto al suo (quello identitario e sovranista), si sarebbe potuto alimentare un confronto interessante. E invece come un Corrado Formigli qualsiasi (solo più gaio e pacioso), ha preferito fare il commissario politico e non il giornalista, indirizzando la trasmissione in un’unica direzione. Da una parte gli immigrati giovani e buoni e i rom alla mano, sostenuti nelle loro argomentazioni dalle incontrovertibili analisi economico-sociali degli “esperti” e dai rappresentanti politici qualificati, come la consigliera milanese musulmana Sumaya Abdel Qader e la rappresentante dei rom Dijana Pavlovic, dall’altra la risposta limitata alle considerazioni di un Dj di Radio Padania e a qualche sfondone (ben selezionato) di un ascoltatore che spera nel ritorno di Hitler.

Poteva essere interessante la visita di Nina Moric alla moschea dai Milano, se il montaggio avesse evitato di relegare il tutto a una situazione “tarallucci e felafel”. Un altro bel colpo del commissario politico Costantino della Gherardesca è stato censurare del tutto il servizio su CasaPound. Come si apprende sulle pagine ufficiali del movimento per ben 4 ore rappresentanti e semplici simpatizzanti avevano parlato con Costantino di integrazione, immigrazione e identità n un pic nic simulato, completamento sparito dalla messa in onda nonostante sugli spot Twitter di Rai Due se ne vedano degli stralci. CasaPound è stata più volte nominata dal conduttore in trasmissione, ma probabilmente poco si conformavano le risposte ricevute sui temi caldi con l’indirizzo monodirezionale della trasmissione voluto dagli autori, tra cui Matteo Lena.

Meglio puntare a farci vedere una realtà travisata creata ad hoc per esaltare integrazione a ogni costo e meticciato: immigrati giovani lavoratori provetti, mica come quei beceri populisti che denunciano il degrado quotidiano delle nostre città quasi sempre collegato all’immigrazione, rom simpatici e che vivono in campi che sembrano villaggi vacanze, anche qui i liquami, i furti e i roghi tossici sono solo un’invenzione di quelli che guardano “Dalla vostra parte”. Più che superare i pregiudizi Costantino della Gherardesca è riuscito in un’impresa ancora più grande, quella di nascondere la realtà. Gli italiani lo sanno, la favoletta del giornalismo di inchiesta se la bevono solo quei dieci scemi di Twitter.

Davide Romano

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2 comments

Sal Taurasco 25 Maggio 2017 - 5:48

Per Costantino della Gheradesca si può affibbiare un nomignolo dato a suo tempo a Giuliano Ferrara, ma che si può adattare a lui visto la comune diversa magrezza: INVOLUCRO DI MERDA!

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Banchero Giuseppe Roberto 26 Maggio 2017 - 4:27

Non è la mia Italia e quindi questa spazzatura umana dovrebbe finire tutta davanti a un plotone d’esecuzione! Ormai abbiamo perso una guerra senza sparare neanche un colpo! Grazie al PD, al SEL, ai centri sociali e a tutti gli idioti degli italiani che gli vanno dietro! Se non sono bastati tutti i morti seminati finora per indurre i capi di stato a distruggere i musulmani non serviranno certamente le parole che a fiumi vengono riversate nei vari talk-show televisivi da incompetenti e politici di una ignoranza abissale! Purtroppo i soldi comandano e i ricchi pure! Il Daesh è un affare per tantissime aziende, anche italiane e sebbene sia tutto risaputo nulla viene fatto per interrompere tutto questo, evidentemente ci ricavano la loro fetta di torta! Amen alla Italia che conoscevo e di cui mi sentivo fiero di appartenere. Questo per me è un paese africano e straniero!

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