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Marocchinate, arriva la prima conferenza nazionale sulla tragedia

by La Redazione
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Roma, 2 mag – Le marocchinate hanno sempre avuto meno riscontri delle foibe, in termini di cultura di massa. Il secondo argomento, tenuto nascosto in modo vergognoso fino agli anni Novanta del secolo scorso, ha in fondo espresso clamori importanti negli ultimi decenni. Non così i numerosi casi di stupri e violenze inziati nella primavera del 1944 in Ciociaria ad opera dei ben noti goumier, prestanti servizio presso l’esercito francese le cui azioni furono “avallate” dagli stessi americani. Probabilmente, nel caso delle foibe il nemico, non esistendo più nella politica reale odierna, può essere anche sdoganato. Con le marocchinate è più complicato, coinvolgendo i cosiddetti “liberatori” e relativi amici…In ogni caso, una conferenza importantissima in programma il 18 maggio può invertire la tendenza sul tema.

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Marocchinate, la prima conferenza il 18 maggio 2024

Si chiama “Dimmi la Verità” la prima conferenza nazionale sulle marocchinate in programma a Pontecorvo, in provincia di Frosinone, il prossimo 18 maggio. Un evento importantissimo che non sta avendo risalto sulla stampa mainstream, almeno per ora. Non così quella più “di settore”, per così dire, che sta rilanciando il contenuto con una certa energia. Noi, ovviamente, non potevamo esimerci.

I coloniali francesi e i loro crimini devono essere ricordati

L’incontro, organizzato dall’Associazione nazionale vittime delle marocchinate (Anvm),ha precipuamente tale scopo: ricordare e imprimere nella mente delle future generazioni cosa subì la popolazione italiana e nella fattispecie ciociara in quei drammatici tempi. Emiliano Ciotti, ricercatore storico e presidente dell’associazione, commenta così: ““La Ciociaria fu il territorio più martoriato da questo flagello. Le violenze iniziarono nel luglio 1943 con lo sbarco alleato in Sicilia e nel 1944 proseguirono in Campania, Lazio e Toscana. Nella loro avanzata sul suolo italiano, le truppe coloniali francesi lasciarono una lunga scia di sangue e di morte”.

Sono passati 80 anni. È tempo di seguire la strada virtuosa delle foibe nella coscienza collettiva. Ecco perché l’evento del 18 è da non perdere.

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