Roma, 2 mag – La sinistra non ha alcuna vergogna, lo sappiamo bene, ma con il caso di Ilaria Salis candidata è riuscita ad andare ben oltre il fondo già toccato praticamente da sempre, quanto meno nell’esperienza liberal-progressista conseguente a quella, comunque ideologicamente e culturalmente di ben altro peso, marxista.
Ilaria Salis candidata è l’emblema della mancanza di dignità
Senza dignità né vergogna. Il 26 aprile il fatto diveniva ufficiale. Tentare volgarmente di ottenere l’immunità parlamentare per salvare una donna accusata di atti gravissimi che, qualora venissero dimostrati (come pare siano, peraltro), è quanto di peggio ci si possa attendere a livello umano, prima ancora che politico. Le liste di Alleanza Verdi e Sinistra che la inseriscono nelle liste pure delle Isole sono l’ultimo schiaffo alla dignità. Al rispetto. Alla correttezza.
Scavalcare la legge a qualsiasi costo
Salvare una presunta criminale a qualsiasi costo, a quanto pare, sembra l’unico motore a guidare l’infinito universo che fa capo al Partito democratico, ci dui Avs – insieme agli altri innumerevoli partiti satellite del Nazareno – fa parte ogni giorno, a prescindere da scarramucce da teatro alle quali ormai non crede più nessuno. In effetti, parlare di “finta morale” è perfino troppo generoso. Qui si tratta di deliberata immoralità. Senza alcuno sconto plausibile.