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Messi ha la residenza a Recanati. E ora può votare come italiano all’estero

by La Redazione
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Roma, 3 mag – E dopo l’immortale Giacomo Leopardi, ora Recanati può vantare di avere tra i suoi cittadini più illustri un’altra stella di prima grandezza. Stiamo parlando di Lionel Messi, fuoriclasse argentino del Barcellona e uno dei più forti calciatori di tutti i tempi. Non è una «bufala», ma una verità emersa in queste ore. Risulta infatti che «la Pulce» (questo il suo soprannome) è iscritto all’anagrafe del piccolo comune marchigiano, e in particolare all’Aire, ossia il registro dei residenti all’estero. Tanto che Recanati, com’è prassi in questi casi, gli ha inviato per posta il certificato elettorale con cui Messi, se lo vorrà, potrà votare già alle prossime elezioni europee presso il consolato italiano.

La doppia cittadinanza di Messi

Dal registro di Recanati emerge dunque che Lionel Messi è in possesso della doppia cittadinanza, sia argentina che, a quanto pare, italiana. Ma com’è possibile? In effetti, risulta che il trisavolo del campione blaugrana, Angelo Messi, abbandonò Recanati per stabilirsi a Buenos Aires, in Argentina. Si narra addirittura che la nave che trasportava Angelo (classe 1866) nel lungo viaggio verso il Nuovo continente abbia fatto scalo a Barcellona, quasi a prefigurare il futuro approdo del pronipote nella città che lo ha fatto assurgere all’Olimpo del calcio mondiale.

Un’origine misteriosa  

A Recanati, del resto, tutt’oggi il cognome Messi è piuttosto diffuso, a conferma che l’ascendenza italiana e marchigiana di Lionel è tutt’altro che campata in aria. Il diretto interessato, tuttavia, pare non abbia grandi ricordi di questa sua origine italiana. Eppure, per il Barcellona questo fatto ha avuto risvolti più che positivi: in possesso della cittadinanza italiana, infatti, la società blaugrana ha potuto inserire Messi nell’elenco dei tesserati comunitari, liberando così una casella da destinare a un calciatore extracomunitario. Come ha spiegato Francesco Fiordomo, il sindaco di Recanati, «venne nei nostri uffici il papà di Leo, facendo ricerche sui suoi antenati e chiedendo l’iscrizione all’Aire. Era il 2010: la ragione è una conseguenza della famosa sentenza Bosman che ha equiparato gli sportivi agli altri lavoratori della Ue. In questo modo il club poté tesserare Messi come comunitario».

Gabriele Costa

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2 comments

rino 3 Maggio 2019 - 6:45

Ma onestamente può essere una cosa accettabile che se uno ha un TRISavolo italiano può prendere la cittadinanza italiana? Ma stiamo scherzando? Già se uno ha il rapporto di parentela più vicino nella figura del nonno è probabile che non sappia nemmeno una parola di italiano, è possibile che la si offra a chi ha addirittura un grado di parentela così lontana? Quanti non italiani ci stanno (o potrebbero starci) tra il TRISavolo di Messi e Lionel Messi in persona? Se tutti gli stati facessero così, quante cittadinanze potrebbe prendere una persona??

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Fantamercato Messi: l'ironica proposta del club peggiore del Mondo 4 Luglio 2021 - 2:00

[…] dell’ironia. Stando infatti ad alcune clausole del contratto proposto, il fuoriclasse argentinto è obbligato a giurare che Pelé è meglio di Maradona. Non solo: Messi sarebbe obbligato a non […]

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