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"Minimizziamo i reati degli immigrati". La ricetta "geniale" dell'Unhcr

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Roma, 15 set – Dopo le dichiarazioni dell’Alto Commissario Onu Michelle Bachelet in merito alle critiche rivolte all’Italia sull’incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, Melissa Fleming, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), a seguito delle recenti vicende verificatesi a Chemnitz, dove un ragazzo tedesco è stato ucciso per mano di due afghani, è intervenuta sulla questione migranti al fine di esortare i Paesi europei a non alimentare quel clima di sospetto che, la portavoce dell’agenzia, ritiene sia ingiustificato.
Secondo Melissa Fleming, alcuni reati commessi dagli immigrati non devono favorire atteggiamenti o comportamenti che possano addurre a discriminazioni nei confronti delle minoranze linguistiche, visto,  continua la portavoce dell’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, “gli immigrati in Europa subiscono pressioni di ogni tipo affinché facciano ritorno nei Paesi di provenienza” e i reati commessi dagli immigrati assumono rilevanza nei confronti dell’opinione pubblica, poiché i mass media contribuiscono ad alimentare il clima di odio che si è generato ponendo “eccessiva attenzione” a quei reati commessi dai migranti, poiché tali reati persuadono lo Stato e il cittadino a “criminalizzare intere comunità” che cercano di avere il riconoscimento del diritto di asilo.
Questo clima di intolleranza nei confronti dei migranti, dovrebbe spingere gli Stati ad una maggiore tutela nei  confronti di chi, spiega la Fleming, non commette reato. Inoltre, sostiene la Fleming, i governi possono porre fine, o almeno ostacolare il crescente odio verso i migranti, attraverso processi che devono giudicare il migrante reo di aver commesso il reato senza imputare al caso questioni di natura migratoria o politica, che avrebbero eco sulla condizione sociale e giuridica di coloro che hanno ottenuto l’asilo politico.
Insomma, le dichiarazioni della Fleming sembrerebbero minimizzare i reati commessi dai migranti, sulla base di una considerazione “progressista” che ritiene basso il tasso di criminalità da parte degli immigrati.
Una considerazione che non trova conferma, come riportato dal sito de Il Giornale, sui dati elaborati da una ricerca effettuata dal centro di studi La Fondazione Hume, vicina a correnti progressiste, secondo la quale al contrario rileva un tasso di criminalità più alto per i migranti rispetto al resto della popolazione. Un dato allarmante se si guarda all’Italia che avrebbe il tasso più alto di crimini commessi rispetto agli altri partner europei, pertanto, le dichiarazioni fatte prima da Michelle Bachelet e poi da Melissa Fleming non riflettono quella che è la realtà. Forse dietro a queste dichiarazioni ci sono ragioni che a noi comuni mortali non è dato sapere.
Gianluca Calà

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8 comments

Fabrizio 15 Settembre 2018 - 4:53

L’unica ragione che ci sta dietro la conosciamo perfettamente….e si chiama Piano KALERGI.

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Raffo 15 Settembre 2018 - 6:35

Immediatamente un trattamento a base di betotal per darle il vigore energetico che le serve per ripristinare le funzioni cerebrali, poiché tante cazzate in un solo intervento sono rare da sentire……….. Questa ennesima comunista parassita nullafacente e pluriraccomandata ci racconta l’ennesima favola marziana di una santa immigrazione indispensabile………. Se qualcuno al Primato volesse occuparsi delle carceri noterebbe che senza feccia negroide africana e magrebina,ingrossata da rom e zingari vari,gli istituti di pena italici sarebbero mezzi vuoti, escluse ovviamente le zone con criminalità endemica………ma di cosa parliamo…….. Continuate pure a prendere per il deretano gli italiani…….. Ad un certo punto per mantenere questa dittatura cattocomunista sorosiana dovranno spararci, allora i burocrati sinistri , comunistelli ed autoreferenziali non saranno più intoccabili come ora………..auguri.

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Meme 15 Settembre 2018 - 8:34

Vorrei riportare alla memoria del lussemburghese che ama parlare di merde, argomento che evidentemente gradisce, che tanti immigrati italiani sono morti mentre lavoravano duramente per il paese che li ospitava… Ad esempio la tragedia di Marcinelle. Gli italiani, poveracci, non hanno avuto cellulari di ultima generazione, la stanzetta nell’alberghetto con colazione pranzo e cena, la partitella nel cortiletto dell alberghetto e le attenzioni pruriginose di tante solerti volontarie in cerca di un vuoto da colmare, sigh! Gli immigrati italiani sono andati a farsi due polmoni così…. Per cui, la conclusione è sempre la stessa: via tutti clandestini parassitanti. Subito.

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angelo 15 Settembre 2018 - 10:07

Ma questi sono pazzi….

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blackwater 16 Settembre 2018 - 7:31

ricordato che 55 MILIONI di Italiani esprimono 37.863 detenuti, contro i ben 19.745 stranieri
espressi dai 5 milioni di immigrati qui residenti (in base ad un facile calcolo se gli italiani commettessero lo stesso numero dei reati commessi dagli stranieri dovrebbero essere almeno + 100.000 in gabbio);
per quanto strano possa sembrare, differenze etniche e reati vengono rimarcati dagli stessi stranieri con la loro presenza nelle nostre carceri; in effetti se la tesi sinistroide secondo cui (per una aberrante sorta di “democrazia ed uguaglianza” del criminine) gli immigrati commetterebbero lo stesso numero di reati dei nostri connazionali,allora avremmo presenza di carcerati stranieri omogenea in base alla loro nazionalità ed invece:
– Albanesi in Italia: + 440.000 = 2.598 in carcere
– Marocchini in Italia: + 450.000 = 3.703 in carcere
– Filippini in Italia: + 167.000 = 40 (quaranta) in carcere
quindi non c’è nessuna “democrazia” del crimine,se questa tesi fosse valida Italiani,Stranieri e Stranieri in base alla loro differente nazionalità dovrebbero esprimere la stessa percentuale di detenuti e così non è.
ora,si può anche “cancellare” l’origine etnica della criminalità straniera regalando la cittadinanza a tutti oppure vietando la pubblicazione sui media della loro nazionalità secondo il “modello” svedese (come anche suggerito dalla carampana di turno ops! “portavoce dell’alto commissariato della UNHCR”) ma quella del degrado e della progressione criminale causata dagli stranieri è purtroppo sotto gli occhi di tutti e non serviranno certo pelose censure giornalistiche a cancellare un dato di fatto assolutamente inaccettabile.

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Giorgio 17 Settembre 2018 - 9:25

Purtroppo o per fortuna, ora si vede chiaramente lo sporco gioco in atto dalle potenti lobby. Ed è evidente che hanno sul libro paga tanti eletti, beoti e venduti. Ma il clima è generalizzato, perché la torta o il terreno di battaglia è mondiale. E poi basta vedere in Italia, delle sentenze assurde, forse incostituzionali, con motivazioni aberranti, idiote ed offensive nei confronti della giustizia, ma anche della nostra intelligenza. Quanti giudici liberano gli immigrati, spesso clandestini (quindi senza alcun diritto di essere in Italia) delinquenti recidivi, con le motivazioni più assurde e spesso proprio arrampicando sugli specchi, mentre basta una nostra vecchietta che ruba una mela,……. Non leggerò o sentirò solo io di questo. E pertanto è palese questo tentativo strisciante di forzare la mano in tutti i modi, nei vari palazzi, istituzioni e consessi, per farci accettare questa invasione di massa.

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“Minimizziamo i reati degli immigrati”. La ricetta “geniale” dell’Unhcr – SURIYA HABIBATI 12 Aprile 2019 - 2:02

[…] Preso da: https://www.ilprimatonazionale.it//approfondimenti/minimizziamo-i-reati-degli-immigrati-la-ricetta-ge… […]

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Patto Onu immigrazione, l’Italia si sfila? La Lega pronta a dire no 31 Gennaio 2020 - 4:19

[…] 5 novembre ha garantito a Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), che l’Italia firmerà l’accordo. Non ci resta dunque che attendere una presa di posizione […]

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