Stoccolma, 2 mag – Dallo sciopero per il clima all’antifascismo militante il passo è breve. Stanca forse dei soliti sit in davanti al parlamento di Stoccolma, ieri Greta Thunberg ha pensato bene di recarsi a Ludvika, piccolo centro nell’entroterra svedese, per opporsi alla manifestazione del movimento identitario “Nordiska motståndsrörelsen” (Nmr). L’adolescente con le trecce ha pubblicato sui suoi seguitissimi canali social un selfie dove alle sue spalle, oltre il cordone della polizia, si vedono sfilare i militanti identitari: “A Ludvika per sostenere la parità dei diritti umani e la democrazia. E contro il nazismo“, recita la didascalia alla foto.
Greta, gli antifa e Soros sulla stessa barricata
Così come accade da noi, quando a mobilitarsi sono i movimenti identitari e/o sovranisti, puntuale come un orologio svizzero arriva la contromanifestazione degli antifascisti e/o sinceri democratici. Attivisti, immigrati, femministe, i figli “migliori” della Svezia multietnica protestano contro “i nazisti”. Non deve sorprendere che a questi si sia unita Greta. Che si tratti dell’immigrazione o del clima, l’agenda dei “potenti della Terra” coincide perfettamente con quella degli antifascisti militanti e dei “gretini”. Le istanze di Greta (o meglio quelle di chi la manovra) sono accolte e sponsorizzate da centri di potere come la Ue, Davos o il Vaticano.
Confini e identità: i nemici di Greta
Dal punto di vista degli schieramenti parlare di immigrazione o di riscaldamento globale è la stessa cosa. Dalla stessa parte della barricata ci trovi Soros e i centri sociali, Greta e Zingaretti. E il nemico è sempre lo stesso: chi parla di patria, confini, identità. Dunque Greta l’antifascista che partecipa alla manifestazione contro l’Nmr, è perfettamente coerente con il personaggio creato da chi cura la sua comunicazione. Inoltre l’opposizione “civile” ai nazisti in Svezia ha già dimostrato di pagare mediaticamente.
Ricordate il caso di Tess Asplund, la donna di colore che tre anni fa mostrò il pugno chiuso sempre ad una manifestazione dell’Nmr? La “sinistra” provò a ripartire anche da quello, o almeno così provarono a raccontarci nei lacrimevoli editoriali di Repubblica. La stessa retorica che oggi accompagna “la battaglia” di Greta.
Davide Di Stefano
6 comments
Tra uno stupro e l’altro trovate anche il modo di attaccare Greta ? Notevole!
Dev’essere una vita faticosa la vostra…
Anche quella di chi, coltivando un idea avversa, passa il tempo a leggere e commentare articoli, di coloro che la pensano diversamente. Naturalmente, se gli stupri li commettono i vostri amici Africani, allora fate finta di niente, perché, poverini, hanno una cultura differente, e debbono pur passare il tempo in qualche maniera. Greta è l’ennesimo feticcio creato a tavolino, per galvanizzare la platea dei ben pensanti; quello che si può realisticamente fare, nel proprio piccolo, è cercare d’essere rispettosi verso il globo con le azioni concrete, raccolta differenziata, attenzione agli sprechi, riporre cura verso ciò che ci circonda, partendo dalla propria persona.
> Tra uno stupro e l’altro.
Ad esempio questo.
O questo.
Il gretinismo è fatto pure di memorie variabili e di bilance storte.
Ecco un’altra invasata Gretina. Senza nessun ragionamento critico venuta a defecare la sua isteria.
“Da uno stupro e l’altro” come quelli dei tuoi amichetti africani, arabi e allogeni vari di cui ho perso il conto…
Loro sì che hanno un’alta considerazione della donna…
[…] secondo cui “Greta diventa l’icona della lotta contro i sovranisti”, Il primato nazionale, che titola “Non solo clima, Greta l’antifascista manifesta contro gli identitari […]
[…] questi è probabile che venga annoverato il Nordiska motståndsrörelsen, movimento contro il quale recentemente si è scagliata anche Greta Thunberg. In futuro dunque tutti i simboli, le immagini e i gioielli tradizionali norreni potrebbero subire […]