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Oligarchie contro Stati: la battaglia per la sovranità nazionale

by La Redazione
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Roma, 29 set – Pensare che le oligarchie sovranazionali al potere vogliano fare venire meno gli elementi che stanno alla base della loro potenza e della loro legittimità è semplicemente illusorio, oltre che ridicolo. Proprio per questa ragione, al di là delle recenti mode in ambito ecologico, è impensabile che esse abbandonino l’imperativo della crescita che rappresenta uno degli aspetti fondamentali che consente di legittimare la loro proiezione di potenza. Ed è altrettanto impensabile credere che possano consentire la limitazione della libertà d’azione delle imprese private, cioè del capitale e quindi degli strumenti tecnologici che rendono tutto ciò possibile, dei media attraverso i quali alimentano e consolidano il loro consenso sociale e che possano abbandonare o smantellare i sistemi di educazione che giustificano i privilegi e le disuguaglianze sociali.

La crescita come religione

Se per le religioni Dio è al centro del mondo, per le oligarchie sovranazionali la crescita sempre e comunque è al centro della loro religione laica. Ciò che conta quindi per le oligarchie dominanti è il mantenimento della loro ricchezza e la loro potenza e quindi diventa decisivo decidere come si debba gestire e salvaguardare la ricchezza e la potenza conseguite. Diventa cioè fondamentale, per le oligarchie al potere, mantenere l’accumulazione del capitale, la gestione efficace ed insieme efficiente delle risorse disponibili, salvaguardando le risorse strategiche fondamentali.

In questa ottica la vita umana appare in tutta la sua strumentalità. Per le oligarchie sovranazionali sono accettabili solo mutamenti locali o settoriali ma non di natura complessiva.

Le oligarchie all’attacco degli Stati

Alla luce di queste brevi considerazioni non deve sorprendere l’impietosa repressione esercitata dalle oligarchie sovranazionali nei confronti della Grecia e prima di essa dell’Irlanda, del Portogallo e della Spagna. Privata di qualsiasi sovranità di natura politica ed economica i negoziati sul debito greco furono condotti dai tecnocrati europei senza porre in essere alcuna forma di consultazione con i cittadini greci come se lo Stato greco non possedesse un’identità politica, religiosa e linguistica ma come se questo fosse un qualsiasi istituto di credito o un’impresa.

D’altronde l’unico vero potere sovranazionale all’interno dell’Ue è quello della Banca centrale. Infatti l’Unione Europea invece di tutelare la sovranità degli Stati non ha fatto altro che confiscare in modo deliberato la sovranità dei popoli a beneficio di istituzioni e organismi tecnocratici sovranazionali che rispondono non ai popoli ma ai poteri delle oligarchie bancarie e imprenditoriali mondiali.

Roberto Favazzo

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1 commento

Cesare 29 Settembre 2019 - 2:45

Con una BCE privata che stampa a costo zero ed esentasse denaro con cui schiavizza i popoli e con cui i proprietari occulti stranieri si comprano i paesi non c’è futuro per i popoli e le nazioni.Ringraziamo il pd burattino dei banchieri stranieri che ha svenduto a 2 lire le banche pubbliche, anche esse creatrici di denaro, e che avevano la proprità di banca d’italia, oggi privatizzata anche essa.
A Salvini non hanno permesso di fare nemmeno i minibot perchè erano prodotti dallo stato e non soggetti ad usura privata

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