È successo alla sezione dell’associazione dei partigiani di Riccione. Il loro evento creato su Facebook è stato sommerso di insulti e prese in giro. La cosa non farebbe neanche notizia, in realtà, se gli organizzatori non fossero particolarmente permalosi. “All’inizio – raccontano preoccupati dalla sezione – è arrivato solo qualche commento e abbiamo lasciato correre. Poi hanno iniziato a postare cartelli che paragonavano l’Anpi all’Is e fotografie del Duce e ci siamo preoccupati”. Caspita, foto del Duce in bacheca, bisognerà avvertire l’antiterrorismo. In verità, tra gli innumerevoli commenti critici, la maggior parte si limita a ridicolizzare l’evento o a far notare quanto fuori dal tempo appaia la manifestazione.
Ma c’è poco da scherzare perché alla fine il presidente dell’Anpi di Riccione Danilo Trappoli ha persino pensato di sporgere denuncia, salvo poi interessare della questione l’Anpi nazionale. Che adesso, forte dei cospicui fondi statali che percepisce, metterà fior di combattenti per la libertà a segnalare tutti i commentatori che hanno scritto post poco rispettosi.
Roberto Derta
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A quando la costituzione di un Istituto di Studi sui crimini partigiani ?
Sono d’accordo con Salvatore, quando processare gli omicidi compiuti nel nome della libertà a guerra finita? Molti di essi sono morti, ma! molti continuano ad inneggiare a questi criminali.
É grazie ao partigiani e agli americani se viviamo in un paese libero.
È grazie ai partigiani e agli americani se viviamo in un paese di merda.
Ci stanno portando al feudalesimo.
Solo che non proprietà non sono più terreni agricoli, ma capitali siti in luoghi lontani. E non si intimidazioni più il popolo con creatie ma creando dei bisogni inutili!