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Ecco perché il Vittoriale di Giordano Bruno Guerri non ci piace

by La Redazione
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Giordano GuerriGardone Riviera (Bs), 28 mar –  “Ho cercato l’armonìa”, questo il titolo dell’evento organizzato sabato 11 marzo dalla “Fondazione il Vittoriale degli Italiani”, per annunciare ufficialmente le novità dell’anno a Villa Cargnacco; il titolo, del resto bellissimo, è preso da uno degli innumerevoli fogli ritrovati nella Priorìa, dimora del Comandante Gabriele d’Annunzio.

Il Presidente della Fondazione, Giordano Bruno Guerri, giornalista, storico e scrittore è un grande conoscitore della vita del poeta; ha preso le redini della Fondazione nel 2008 per poi essere riconfermato più volte, l’ultima giusto pochi mesi fa. La sua gestione ha fatto rifiorire l’intero complesso monumentale che, negli anni, era arrivato ad essere sull’orlo della chiusura, a causa della manutenzione pressochè inesistente e visitatori di conseguenza in continuo calo. La sua gestione dinamica negli anni ha permesso un’inversione di tendenza nel numero di visitatori, da circa 156.000 a 233.000, con l’obiettivo dei 250.000 per l’anno corrente. Solo nell’ultimo periodo è stato reso fruibile ad ogni visitatore una notevole porzione dei giardini che era diventata impraticabile e altre parti della Priorìa, tra cui due sotto-musei: il d’Annunzio Eroe, già esistente dal 2000 ma arricchito e completato nel 2011 e il d’Annunzio Segreto, inaugurato nel 2010. Anche i fondi dell’Archivio del Vittoriale sono stati digitalizzati completamente nel 2012.

Ma veniamo all’ultimo evento pubblico. In una giornata limpida e soleggiata che permetteva la vista del monte Baldo innevato dalla sommità del Mausoleo, oltre duecento persone, tra personaggi illustri, militari e devoti all’Immaginifico hanno gremito l’Auditorium del Vittoriale per assistere alla presentazione degli ultimi progetti della Fondazione. Si inizia con l’apertura della saletta Cinematografo, un cinema a tutti gli effetti ad un singolo posto dove poter vedere alcune tra le “pizze” digitalizzate e inedite conservate nell’archivio; tale stanza potrà vantarsi dunque del titolo da Guinness World Record di “cinema più piccolo al mondo”. Si passa poi al progetto di coltivazione di tre filari di vigna Valtènesi nella parte sottostante a Villa Mirabella, per terminare l’esposizione con il più interessante della giornata: la riproduzione, tramite ricerche archivistiche e affidando il difficile compito della composizione al Gruppo Vidal, dei profumi che d’Annunzio amava spargere per le stanze e che erano caratteristica celebre della Priorìa. Tutto ciò sarebbe meraviglioso se non fosse che, affiancato alla volontà di restituire al visitatore il complesso monumentale esattamente come è stato lasciato dal Comandante il giorno della sua morte, non ci fosse l’idea di applicare un mero profitto dato dalla vendita di una discutibilissima etichetta di vino o boccetta di profumo che tanto ricordano gli orrendi gadget pseudo-fascisti che si possono trovare sulle bancarelle di Predappio. Come se ciò non bastasse la giornata è proseguita con l’inaugurazione di altre opere di arte contemporanea che si aggiungono a quelle già presenti abusivamente, per di più posizionate anche in alcune nicchie al tempo volutamente lasciate vuote da Gabriele d’Annunzio.

Non è di certo nostro interesse entrare nell’infinito vortice che si crea chiedendosi cosa può essere considerata Arte e cosa no, ma possiamo dire fermamente che il Comandante ha donato agli Italiani la sua creazione e, parafrasando un suo scritto, “per la inviolabile integrità del Vittoriale interamente donato” nessuna opera esterna ad esso deve poter essere esposta in modo permanente. A tal riguardo è notizia di pochi giorni l’accordo siglato con il parco divertimenti Gardaland per la creazione di un piccolo museo permanente ricco di oggetti personali dello scrittore de “Il piacere”. Se ciò è nato come “teaser” pubblicitario nella rete Garda Musei non può che essere un’ottima cosa per convogliare i numerosi turisti del lago verso una, se non la più bella, delle perle del Benaco, il Vittoriale degli Italiani.
Concludendo: il virtuosismo gestionale che tanto dà al Vittoriale, tanto può togliere; perciò se vogliamo che rimanga degli Italiani, non rendiamolo un misero brand da centro commerciale o un luogo per meeting ma rispettiamolo per quello che è, “un nudo retaggio di immortale spirito”.

Guido Ronchi

Leggi anche:

– “La casa museo di D’Annunzio”
– “Viaggio nelle meraviglie del Vittoriale” 

 

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2 comments

Nicola 18 Maggio 2017 - 9:27

Proporre un premio “Costola d’Oro” per i giornalisti, o presunti tali, che si si siano distinti per il pressappochismo dei loro articoli. Questo, forse, contribuirebbe a far ritrovar fede, speranza e caritate nella gestione pragmatica del Vittoriale.

Coraggio!

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Ermenegildo 30 Gennaio 2018 - 10:28

Scusate, qualcuno potrebbe darmi la ricetta per preparare LA ZUPPA DI MURENE?
Grazie Amici, e che il Cielo vi ricompensi!

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