Il fenomeno ha messo in luce numerose tracce risalenti alla Prima Guerra, quando questo fiume era la linea del fronte. È stata fotografata una passerella, costruita dagli austroungarici quando hanno tentato di gettare un ponte sul Piave, a monte di quello attuale. Il loro intento era crearsi un passaggio durante la battaglia del Solstizio e invadere il territorio posto sulla destra del Piave. Come andò quella volta lo sanno tutti: diciamo che se l’invasione fosse stata tentata ora, non ci sarebbe stato bisogno di ponti e adesso saremmo tutti austriaci. Oggi il Piave lo si può attraversare a piedi, quasi senza bagnarsi le scarpe».
Di ieri ci sono le foto della passerella. «Si vedono benissimo i pali conficcati nell’argilla del fondo», aggiunge Lorenzon, «pensate che nel fondo del fiume, come si vede, non c’è neppure la solita ghiaia, è proprio scoperto l’alveo argilloso. Probabilmente, considerati i corsi e i ricorsi delle piene, l’acqua tornerà a riempire il suo letto naturale. Ma ora il momento è di estrema siccità», conclude Lorenzon.
Andrea Bonazza