Roma, 26 giu – Il regista e conduttore televisivo Pif, pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto, qualche anno fa appoggiò Matteo Renzi quando era impegnato nella scalata al Pd e pochi giorni fa aveva attaccato Luca Marsella, consigliere di CasaPound del X Municipio di Roma, per il blitz al porto di Ostia. Dopo aver cambiato idea sulla bontà dell’operato dell’ex sindaco di Firenze, oggi tuona contro la sinistra tutta: “Se sei ricco è facile essere di sinistra perché non hai il rom e il migrante come vicino e perché non hai i problemi dei poveri”. Una dichiarazione bomba rilasciata dall’ex Iena di Palermo ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, commentando la disfatta del Partito Democratico ai ballottaggi. Secondo Pif, “il lavoro che deve fare il Pd è lungo. Non si può ricominciare in poco tempo. Anzi, è più sano perdere tempo”.
Il regista palermitano ne ha pure per il M5s: “Dov’è? Capisco che c’è un governo, ma tirate fuori la dignità! Voglio morire d’ingenuità e pensare che loro stiano soffrendo. Non posso pensare che una frase come ‘purtroppo i rom italiani ce li dobbiamo tenere’ sia piacevole. Capisco l’equilibrio di governo, ma dovrebbero tirare fuori un sussulto, quella sana incazzatura di Piazza Maggiore”.
Peccato poi che a Pif esca pure la solita sparata infelice della sinistra al caviale contro il popolo bue, proprio quella sinistra che lui stesso critica tanto, cascando in un cortocircuito ideologico piuttosto bizzarro: “Il problema non è Salvini ma la gente che ci crede. Salvini fa il suo gioco. Dice quello che la gente vuole sentirsi dire – afferma il regista – Il problema non è Salvini, ma chi lo ascolta, ma il deficiente che prende il fucile a piombini e spara contro le persone di colore”.

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4 Commenti

  1. Sarà che sono dieci anni che non guardo piu’ la tv, ma questo pif non sapevo nemmeno esistesse. Ma veramente c’è qualcuno che se lo fila ?

  2. […] Discorso discrezionalmente analogo per Pierfrancesco Diliberto, alias Pif. Parole certo non assertive, quelle del regista e conduttore: su governo e leghisti, non si risparmia affatto: “Il problema non è Salvini ma la gente che ci crede. Il problema non è Salvini ma il deficiente che prende il fucile a piombini e spara contro le persone di colore”, afferma. Ma inaspettate dichiarazioni, vanno rimarcate con piacevole stupore: ”Se sei ricco è facile essere di sinistra, perché non hai il rom o il migrande come vicino“. Buonisti, adepti del mainstream: come la mettiamo? Sicuri dell’ormai incancrenita risposta (“Razzisti! Fascisti!”), constatiamo (con fondatissimo giubilo) l’esistenza di menti libere e pensanti. L’esatto opposto, l’antipode perfetto del “The Man of the crowd – l’Uomo della folla” di Edgar Allan Poe. Quell’individuo indistinto, profondamente solo e solo, apparentemente, in compagnia. Mero numero, in quella prigionia chiamata “massa”. Nell’inganno di essere “qualcuno”, la realtà dell’essere “nessuno”. Contro-informazione, anti-sistema, contro-corrente: “Et ventis adversis”, direbbe il Vate D’Annunzio. L’opposizione al pensiero omologante, come unica via per l’affermazione del Sé:“Ognuno con le proprie diversità, ognuno con le proprie tradizioni, ma uniti in un unico scopo”. Che i tanti “Io”, allora, diventino sempre più un “Noi”. […]

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