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Il “pugno” di Pacquiao alla comunità gay, poi le scuse

by Lorenzo Cafarchio
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manny-pacquiao_g_2738610bManila, 17 feb – Avere una guardia ben salda a volte può non bastare. Manny Pacquiao, pugile filippino capace di diventare campione mondiale in otto classi differenti di peso – il primo a vincere dieci titoli mondiali – durante un dibattito politico su TV5, emittente filippina, ha attaccato duramente la condotta di vita degli omosessuali: “Si tratta di buon senso, vedete per caso animali che si accoppiano con esemplari dello stesso sesso? Gli animali sono migliori perché sanno distinguere i maschi dalle femmine. Se gli uomini vanno con gli uomini e le donne vanno con le donne allora sono peggio degli animali.

Le affermazioni arrivano direttamente dalla campagna elettorale per un seggio,  su 12, al Senato di Manila – il boxer è stato deputato della natia provincia di Sarangani, facendo parte dello schieramento politico cristiano-conservatore – e la comunità LGBT dell’isola immersa nell’Oceano Pacifico non ha fatto attendere la sua risposta scagliandosi ferocemente contro quello che nelle Filippine viene considerato “il pugno nazionale”.

Uno su tutti, José Marie Viceral, presentatore televisivo e gay dichiarato ha usato le parole di Papa Francesco, per ammonire l’entrata scomposta del combattente, che recitano: “Se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarlo?”. Cerchiobottismo vaticano a parte, Pacquiao sui social network ha corretto il tiro: “Coloro che si comportano in modo sbagliato, come gli idolatri, gli adulteri e gli uomini che fanno sesso con altri uomini, non entreranno nel regno di Dio”. Per arrivare alle scuse che campeggiano sulle sue pagine di Instagram e Twitter.

Il montante del mondo omosessuale può far male alla neonata carriera politica della leggenda filippina, che nell’affrontare la tematica non ha avuto sicuramente mezze misure. Ma nelle Filippine le unioni gay e la propaganda alla Cirinnà non trovano spazio, a fronte di un popolazione fortemente e radicalmente cristiana.

Lorenzo Cafarchio

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