Roma, 24 mar – “Onore” del professore Franco Cardini, saggio di centodiciassette pagine uscito nel 2016, analizza le accezioni che questo termine ha assunto nel corso dei secoli, indicando esempi letterari e storici. Tra gli esempi classici come il “Don Giovanni” di Mozart, “Moby Dick” e le fazioni contrapposte della guerra civile italiana del ’43-’45, troviamo contesti classici che vanno a indicare situazioni in cui si ricorre all’onore: duello, delitto d’onore, virtù cavalleresca ,onore familiare. Ciò che questo libretto vuole trasmettere si può riassumere con la domanda posta sul retro della copertina: “Arcaica virtù ormai superata o valore da riscoprire?”. Cardini ci spiega come l’onore, legato ad una tradizione classica ed ancestrale, sia la perfetta contrapposizione dei nuovi “valori” figli del mondialismo e della globalizzazione ma nel capitolo finale quella che viene descritta come una battaglia al mondo moderno e materialista si risolve in un ode moralista a papa Bergoglio e alle “ONG come medici senza frontiere”.
Il Cardini eleva papa Francesco a figura valoriale che si contrappone ai soprusi e alle ingiustizie della nostra epoca citando le sue encicliche e il “discorso ai migranti”, il che stona non solo con il concetto in sé della virtù espressa nel libro ma anche con gli esempi citati nei capitoli precedenti, risultando dunque contraddittorio con ciò espresso in precedenza. “Onore” descrive modelli tipici delle società arcaiche, fondate sull’identità e su principi che spesso cozzano con la morale cristiana. Dal punto di vista storico, questi esempi classici di civiltà, forte di quel senso dell’onore civile, politico e religioso non possono che scontrarsi con i principi dell’“ecclesia” (la chiesa delle origini) che in nome della pace, della collettività forzata e dell’egualitarismo, negano quei determinati tipi di onore che il Cardini descrive nel suo saggio. L’onore, del resto, è indubbiamente legato alla persona e ciò verrebbe punito da una filosofia che vieta qualsiasi forma di “vanto”.
La storia ci insegna che determinati valori quali l’onore o il valore, segnano una continuità tra l’Europa romana e quella cristiana proprio grazie all’eredità “pagana”; proprio per questo, sempre dal punto di vista storico, lo stato cattolico è diretto erede di quello romano. Questo accostamento non fa storcere il naso quanto l’identificazione di “rappresentante dell’onore” in Papa Francesco, l’uomo che più volte ha dimostrato di essere fiero sostenitore del mondialismo nelle sue molteplici forme. Bergoglio, a differenza dei suoi predecessori, ha di fatto reciso i ponti con la tradizione ecclesiastica e ha iniziato una politica di intervento nelle questioni civili, mascherandola con una rinata spiritualità. Mai come oggi, la chiesa si sta ponendo su questioni al di fuori della sua giurisdizione , prendendo le stesse posizioni dei mondialisti che auspicano un mondo ibrido e uniforme che nega quegli stessi valori che Franco Cardini analizza e che vuole riproporre come contrapposizione alla società attuale. Perché allora elogiare una figura che è nemica di ciò che l’onore rappresenta? L’onore è oggi un valore da riscoprire, una virtù che si erge come bandiera di fronte al senso di colpa che ci viene costantemente impartito dai nuovi rappresentanti della morale e del buon pensiero. La domanda che ci sorge spontanea leggendo questo libro è questa: il mondialismo va combattuto o abbracciato?
Antonio Pellegrino