Roma, 5 apr – La strada per l’Inferno è lastricata di buone intenzioni. Se n’è avuta una riprova sabato 30 marzo allo stadio “Maradona” di Napoli quando, prima del fischio d’inizio contro l’Atalanta, si è svolta una manifestazione antirazzista in solidarietà al difensore Juan Jesus. Il fatto, ormai, è noto a tutti: nella gara fra Napoli e Inter del 17 marzo scorso al San Siro, il calciatore nerazzurro Francesco Acerbi è stato accusato di presunti insulti di stampo razzista nei confronti del suo omologo partenopeo.
Caso Acerbi e tilt antirazzista
Peccato che a distanza di due settimane sia la giustizia sportiva sia la Figc abbiano scagionato il difensore interista da questa infame accusa e persino Juan Jesus abbia minimizzato l’accaduto intervistato dopo la partita. Questo però non è bastato a fermare la gogna mediatica messa in moto contro Acerbi, il quale ha dovuto lasciare il ritiro della Nazionale italiana, non potendo disputare le due amichevoli contro Ecuador e Venezuela previste nei giorni successivi, mentre sulle pagine di Repubblica si è persino messa in dubbio la competenza del giudice sportivo che ha fatto cadere le accuse, insinuando il sospetto che quest’ultimo non abbia avuto il coraggio necessario a condannare il giocatore.
L’apice del cortocircuito mediatico si è, però, raggiunto nel pre-partita di Napoli-Atalanta: la tifoseria ha gridato giustamente il suo no al razzismo (con l’attore Marco D’Amore nei panni di un novello “Martin Luther King”), mentre la squadra in campo e la panchina si inginocchiavano in segno di solidarietà, contro ogni discriminazione. Lo spettacolo a cui si è assistito ha avuto davvero del surreale, perché imbastito in mancanza di un fatto realmente assodato e nonostante Acerbi sia stato prosciolto da qualsiasi accusa, ma si sa, ormai l’antirazzismo “purché sia” è diventato una moda; peggio, una vera e propria ossessione, una mania che tradisce un vero e proprio complesso e senso di colpa di noi europei.
L’errore di Spalletti
Male ha fatto, quindi, Spalletti a escludere il calciatore interista dai convocati per la Nazionale, cedendo al diktat dei politicamente corretti (per farsi perdonare potrebbe nominare Francesco Acerbi capitano alla prossima partita dell’Italia), e i calciatori del Napoli con che faccia saluteranno il loro amico e collega negli spogliatoi quando giocherà l’Italia, dopo essersi inginocchiati contro di lui? Tra l’altro leggendo i commenti al video della manifestazione postato su Youtube, non sembra che i tifosi abbiamo preso bene la sconfitta per 3 a 0 della loro squadra, dimenticando nel giro di 90 minuti tutta la loro bontà e solidarietà.
Gianluca Rizzi