Roma, 22 sett – Quote rosa approvate come legge in India. È avvenuto ieri sera, come riporta l‘Ansa, con l’approvazione espressa dai 215 membri della Rajya Sabha, ovvero la Camera Alta del parlamento indiano, successivamente al voto del giorno precedente alla Lok Sabha, la Camera Bassa.
Quote rosa in India: quante saranno le donne obbligatoriamente in parlamento
Il premier Modi aveva proposto il provvedimento in apertura della sessione speciale, convocata per inaugurare i lavori della nuova sede. Per Modi si tratta di “un’ora storica, un momento cruciale nel viaggio democratico del nostro Paese”. Comunque, le quote rosa che vengono imposte in India saranno per una percentuale corrispondente ad un terzo dei seggi, ovvero il 33%. L’idea nasce dal lontano, dal 1996 per essere precisi, ma per sei volte erano state bocciate.
Non per merito, ma per sesso
Ovviamente, l’accoglienza liberal progressista alla legge è stata entusiatica. Diremmo della dittatura liberal progressista, dal momento che tutti i partiti si sono accorati allo stesso modo alle urla di gioia. Le quote rosa in India e l’obbligo di eleggere per sesso, e non per merito, tuttavia non potrà diventare effettivo prima del nuovo censimento della popolazione, il quale sarà necessario per rivedere le circoscrizioni. Sono passati 12 anni dal conteggio del 2011, e visti i numeri imponenti del Paese dal punto di vista demografico sarà difficile completare il prossimo prima del 2030. La storia indiana, peraltro, ha già avuto esempi importanti di personaggi politici donne, come Indira Gandhi, ovvero la seconda donna al mondo a diventare premier. Ma per il pensiero unico mondiale – perché di questo si tratta, con poche eccezioni – evidentemente non è sufficiente.
Alberto Celletti