Roma, 23 feb – Rapina un portavalori e viene arrestato una seconda volta per evasione fiscale. È l’incredibile storia di un uomo che, ad Arezzo, paga una seconda volta ma per un reato, per così dire, “diverso, come riporta Tgcom24.
Proventi di una rapina non denunciati al Fisco: così viene condannato una seconda volta
La storia in estrema sintesi è questa: l’uomo aveva partecipato a una rapina nel 2016 ed era stato l’unico condannato per la stessa, non rivelando peraltro all’epoca il nome di nessuno dei suoi complici. Ora l’aretino Antonio Di Stazio, dopo quella rapina, viene condannato una seconda volta, ma per la più stramba delle cause: evasione fiscale. Soprattutto, evasione legata al colpo per cui era già finito in carcere. I proventi della rapina, infatti, non erano stati denunciati al fisco, per il quale vanno comunicati anche i proventi illeciti. Il valore è piuttosto enorme: 1,9 milioni di euro. Il diretto interessato, frattanto, giura di non aver mai visto niente di quella somma.
La storia
Il furgone portavalori rapinato nel luglio 2016 era guidato proprio da Di Stazio, che fu condannato per la complicità. Un bottino da 4,5 milioni di euro. Il mezzo di trasporto della refurtiva venne trovato in un’area di sosta, senza che l’uomo vi fosse presente. Le telecamere di sorveglianza, però lo inchiodarono, mostrandolo in uscita dal veicolo, prima di consegnare la ingente somma ai complici. Le forze dell’ordine lo bloccarono 5 giorni dopo il furto, senza portare con sé alcuna somma di denaro. Per quella azione, in ogni caso, Stazio passò 4 anni in carcere. E ora, uscito di prigione si ritrova una nuova tegola sulla testa di un anno e dieci mesi. L’uomo, al momento, risulta nullatenente.
Alberto Celletti