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Renzi: “Bandiera rossa”? Non sarà mai la mia canzone” (Video)

by Ilaria Paoletti
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Roma, 23 sett – Matteo Renzi aka Demolition man (secondo Giuseppe Conte) sembra essersi prefisso come obiettivo quello di mandare su tutte le furie i suoi ex colleghi del Partito Democratico.

“Bandiera Rossa” non è il mio canto”

Ospite di Massimo Giletti a Non è l’Arena Renzi mette bene in chiaro che per lui quel che è passato è passato: “Se vogliono fare il partito di Bandiera Rossa avranno il mio rispetto ma non il mio aiuto. Ma Bandiera Rossa non sarà mai la mia canzone“. Aggiunge, inoltre, il leader di Italia Viva: “Bella Ciao è una canzone bellissima che sta nel patrimonio di tutti gli italiani, mentre Bandiera rossa non è il canto del Pd. Per me l’unica bandiera rossa oggi è quella della Ferrari. Massimo rispetto per chi la canta, ma io guardo al futuro“.

“D’Alema è più intonato di me”

Il commento di Renzi arriva dopo che Giletti gli mostra i video della festa dell’Unità a Ravenna con la presenza di Nicola Zingaretti, in cui i sostenitori presenti intonano, appunto, “Bandiera Rossa”. «Tornino Speranza e D’Alema, magari D’Alema è più intonato di me, sicuramente più adatto a cantarla» se la ride Renzi. D’altronde anche due anni fa Renzi aveva espresso lo stesso concetto: “Cosa è la sinistra? Io dico che anche se non canto Bandiera Rossa il partito ha un futuro diverso da quello che qualcuno immagina” parole sue, quelle dell’intervento all’assemblea nazionale del Pd.

Ilaria Paoletti

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1 commento

Commodo 23 Settembre 2019 - 5:00

Anche Galeazzo CIANO ha scoperto, in concomitanza con l’ andamento sempre più infausto delle vicende belliche in cui anche lui era coinvolto, di non essere MAI stato fascista. Eppure si è cibato assai assai lautamente di fascismo fino all’ ultimo minuto dell’ ultimo giorno!… Ed era pronto a proseguire il lauto banchetto, se il Savoia non avesse deciso lo sfascio del regime e del Paese altrimenti, a sua totale insaputa ed abbandonandolo per strada come la deiezione di un cane. Così il nostro “grande” stratega. Il “renzo tramaglino alias Tonio Cialtronio” , cresciuto a mangime in una qualche segreteria pidiessistica. Il pidiessismo segna marcatamente il passo, la piazza risponde sempre meno, e il Cialtronio scopre di non essere mai stato comunista! Miracolo di San Gennaro! Il tramaglino guarda al “futuro”! Tonio Cialtronio nuovo padre della Patria! Se l’Italia continuerà a voler essere il “Paese di Pulcinella”, Tonio Cialtronio potrà, a buon diritto e a pieno titolo, considerarsi ed essere considerato uno dei tanti “padri della Patria” che l’ Italia ha avuto la sventura di ritrovarsi sul coppetto.

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